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Pg Sottani lancia allarme cellulari in carceri umbri

epa05372420 A customer holds an iPhone 6 mobile phone in an Apple Store in Beijing, China, 17 June 2016. Apple Inc. has been ordered by Beijing's intellectual property regulator to stop sales of the iPhone 6 and iPhone 6 Plus models in the city, citing that the exterior design of the two models infringe on a Chinese patent held by Shenzhen Baili for its 100C smartphone, according to a statement on its website dated 19 May. However, the phones were still on sale at an Apple store in Beijing 17 June. EPA/HOW HWEE YOUNG
epa05372420 A customer holds an iPhone 6 mobile phone in an Apple Store in Beijing, China, 17 June 2016. Apple Inc. has been ordered by Beijing's intellectual property regulator to stop sales of the iPhone 6 and iPhone 6 Plus models in the city, citing that the exterior design of the two models infringe on a Chinese patent held by Shenzhen Baili for its 100C smartphone, according to a statement on its website dated 19 May. However, the phones were still on sale at an Apple store in Beijing 17 June. EPA/HOW HWEE YOUNG
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PERUGIA, 06 MAR - Il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, ha lanciato l'allarme per la presenza dei telefoni cellulari nelle carceri dell'Umbria. Ha infatti rilevato che nel corso degli ultimi tre anni ne sono stati sequestrati 209 con un "aumento progressivo" nel triennio. Secondo la Procura generale per la maggior parte dei dispositivi è stato possibile individuare i detenuti che ne facevano uso, altri invece sono stati attribuiti a persone ignote in quanto rinvenuti nei luoghi comuni sia all'interno degli istituti che negli spazi esterni adiacenti alle carceri, presumibilmente pronti per essere introdotti all'interno. I dispositivi - ha rilevato Sottani - sono stati rinvenuti nella quasi totalità a carico di detenuti italiani, appartenenti al circuito di alta sicurezza. Rispetto alla precedente indagine condotta nel 2022 su richiesta della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo è emerso un "aumento preoccupante" nella diffusione all'interno delle carceri dei telefoni cellulari che è considerata una "grave minaccia in quanto la presenza di questi dispositivi potrebbe consentire ai detenuti di continuare a commettere reati e mantenere legami illeciti con l'esterno". I procuratori generale e del distretto hanno manifestato "grande preoccupazione per il fenomeno e ulteriormente attenzionato quest'attività criminale".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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