Peste suina: Regione Piemonte, due misure per caccia cinghiale
TORINO, 09 AGO - La Regione Piemonte ha approvato due misure per la gestione della caccia al cinghiale e un ancora più pressante contenimento della specie responsabile della Psa, la Peste suina africana. Si tratta di due delibere passate nell'ultima giunta prima della pausa estiva, su proposta dell'assessore al Commercio, agricoltura e cibo, caccia e pesca e parchi, Paolo Bongioanni. "La prima delibera, fortemente voluta dalle associazioni agricole - spiega Bongioanni - riguarda il contenimento del cinghiale nel contrasto sanitario alla Psa e autorizza i proprietari e conduttori di un fondo rurale a effettuare abbattimenti di cinghiali anche in un raggio di 500 metri oltre i confini del proprio appezzamento. La seconda delibera prolunga di un mese il calendario venatorio in Piemonte, permettendo ai cacciatori la battuta al cinghiale ininterrottamente per quattro mesi dal 15 settembre al 15 gennaio anziché, com'è stato finora, in un periodo di tre mesi scelto fra il 15 settembre e il 15 dicembre o dal 2 novembre al 30 gennaio". La norma recepisce la modifica introdotta a livello nazionale dalla nuova legge sull'agricoltura, la cosiddetta "Legge Lollobrigida". Altra novità introdotta dalla legge 101 e recepita in questa delibera è che, nelle azioni di prelievo selettivo del cinghiale, gli operatori potranno avvalersi di dispositivi di puntamento, anche digitale, per la visione notturna. Una terza delibera approvata oggi dalla giunta su proposta di Bongioanni, permette infine per la stagione venatoria 2024-25 nuove immissioni, in deroga alla legge regionale 5 del 2018, di capi di quattro specie cacciabili: fagiano, pernice rossa, lepre e starna. È una richiesta venuta dagli Ambiti territoriali caccia e dai Comprensori alpini per sostenere il ripopolamento naturale e l'autoriproduzione della fauna in territorio libero attraverso l'immissione di capi provenienti da allevamenti autorizzati.
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