Perché si parla del rischio chiusura dello Spid: cosa sta succedendo
Ad aprile scade la proroga dei contratti dell’Agenzia per l’Italia digitale con quasi tutti i fornitori privati di Spid, il Sistema pubblico di identità digitale che permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti attraverso credenziali personali. La sua esistenza però è in bilico perché i gestori non hanno ancora trovato un accordo con il governo sui costi del servizio e dal canto suo l’esecutivo ha espresso la volontà di far confluire lo Spid e la Carta d’identità elettronica (Cie) in un sistema unico chiamato Identità digitale nazionale (Idn). Anche se ieri sera il dipartimento per la Trasformazione digitale ha fatto sapere che non intende sprecare il patrimonio creato dallo Spid.
In assenza di un accordo tra le parti nel giro di due mesi Spid potrebbe quindi essere dismesso, ma è uno scenario che anche il governo vorrebbe evitare visto l’ampio utilizzo del sistema che permette per esempio di consultare il fascicolo sanitario elettronico, effettuare pagamenti alla pubblica amministrazione, prenotare una visita e richiedere bonus all’Inps.
Secondo i dati dell’Agenzia Italia digitale, sono 34.221.960 le identità erogate al 19 febbraio su una popolazione totale di 59 milioni di persone (dati Istat all’1 gennaio 2022): quasi la metà. Nel 2022 ha consentito un miliardo di autenticazioni online.
Cosa vuole fare il governo
Come spiega Wired, il dipartimento per l’Innovazione del governo sta lavorando a un progetto per realizzare l’identità digitale nazionale in linea con il progetto elaborato dalla Commissione europea che, nel 2024, punta a rendere operativo un sistema comune europeo di identità elettronica tramite una app unica.
L’obiettivo dell’esecutivo italiano è far confluire in un unico sistema, un’app, lo Spid e la carta di identità elettronica (Cie). Per adesso il programma Identità digitale nazionale (Idn) è una proposta ma secondo fonti di Wired il governo sarebbe intenzionato a far partire un bando per la progettazione a breve. La mossa rischia però di sovrapporsi con i lavori della Commissione europea, visto che Bruxelles si è già mossa.
Settimana prossima il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica Alessio Butti convocherà i gestori d'identità digitale per avviare un momento di confronto e condividere le soluzioni sul tavolo. Una commissione di esperti, nominata presso il dipartimento per la Trasformazione digitale, è al lavoro per individuare un cronoprogramma chiaro e condiviso con tutti gli stakeholder politici e tecnici.
Ieri durante un incontro con Assocertificatori, Butti ha ribadito la volontà del governo di trovare una soluzione condivisa e sostenibile. Non c'è alcuna intenzione, fanno sapere dal dipartimento per la Trasformazione digitale, di disperdere l'esperienza e il patrimonio innovativo dello Spid: il governo punterebbe a evolvere e migliorare i sistemi italiani di identità digitale, in linea con il quadro europeo, in coordinamento con tutti i soggetti istituzionali e gli attori principali.
I nodi aperti
Tutto il caso è nato perché a dicembre Butti si era detto favorevole a «spegnere» Spid, con l’obiettivo di unificare il sistema sotto la Cie. I contratti con i gestori sono scaduti a fine anno e sono stati prorogati fino al 23 aprile per garantire i servizi. I fornitori hanno chiesto fondi pubblici e di essere coinvolti nei progetti futuri per l’identità digitale. Entrambi i punti non sono facili da soddisfare.
Oggi, ha spiegato l’Agid a La Stampa, lo Stato dà un milione di euro complessivi alle aziende per il servizio. La richiesta è che la cifra arrivi a 50 milioni da dividere tra gli operatori, visto l’aumento dei volumi delle identità digitali e quindi dei costi. La richiesta è importante ma secondo Assocertificatori, l’associazione che li rappresenta, solo l’anno scorso l’Inps avrebbe risparmiato 100 milioni di euro grazie agli accessi tramite Spid.
Per ora l’esecutivo non si è pronunciato ma ieri si è riunito per la prima volta un comitato di super esperti che lavorerà al tema.
Cie e Spid
La Carta di identità elettronica (Cie) viene emessa dal ministero dell’Interno ed è prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Costa 16,79 euro e per usarla servono un codice pin, il puk e un lettore apposito. Lo Spid è invece rilasciato dai gestori di Identità digitale (Identity Provider), cioè soggetti privati accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale che forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti, nel rispetto delle regole stabilite da Agid. L’attivazione dello Spid è gratuita ed è riservata ai maggiorenni: servono un documento di identità e la tessera sanitaria con il codice fiscale, un indirizzo email e un numero di telefono.
I fondi del Pnrr
La diffusione dell’identità digitale è uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Nell’ambito della linea di investimento 1.4 chiamata «servizi digitali e cittadinanza digitale», sono previsti finanziamenti di 255 milioni di euro per l’adozione di Spid e Cie da parte della pubblica amministrazione. Tra aprile e settembre anche i comuni bresciani hanno partecipato al bando per ottenere i finanziamenti: 136 di loro hanno ottenuto un importo di 14mila euro ciascuno, pari a quasi due milioni di euro (1.904.000).Un primo bando rivolto ai comuni da 100 milioni di euro si è chiuso a settembre, un altro da 25 milioni di euro è attualmente aperto e chiuderà il 24 marzo.
Non si sa per ora come dovrebbero essere gestiti questi fondi nel caso in cui il governo decidesse di abbandonare lo Spid e promuovere l’Identità digitale nazionale. Presumibilmente verrebbero semplicemente trasferiti nel progetto della nuova app, ma in quel caso bisognerebbe anche vedere a che punto saranno i comuni con i lavori per integrare lo Spid e quanto avranno già speso.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato