Italia e Estero

'Perchè proprio a me?' La separazione vista dai bambini

AA

ROMA, 16 OTT - "Quando papà se ne è andato ha detto che andava a trovare la nonna. Io l'ho aspetto per giorni, per mesi. Ho sentito quella tristezza che si sente quando sei in una sala di attesa", Giuseppe 10 anni. "Quando mamma e papà si sono sono separati si son rotte tante cose nella mia famiglia. I miei giochi riesco ad aggiustarli quasi tutti, ma l'amore tra mamma e papà non c'è stato niente per incollarlo di nuovo", Luca 8 anni. Sono alcune delle frasi, insieme ai disegni, raccolte in oltre dieci di 'gruppi di parola' del consultorio familiare dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma raccolte nel libro di 80 pagine "Perché proprio a me? La separazione vista dai bambini", curato e finanziato dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza e presentato da Carla Garlatti al Maxxi di Roma. "La separazione non è innocua per un bambino perché - ha spiegato la Garante - va a incidere sul suo bisogno di sicurezza. Fa emergere paure, interrogativi, incertezze e altri stati d'animo ai quali abbiamo voluto dare voce". Parlando dei gruppi di parola Garlatti ha aggiunto: "Sono strumenti che aiutano i bambini a vivere con maggior consapevolezza un momento delicato della loro esistenza e a far comprendere ai genitori che 'separarsi bene' aiuta i figli a vivere meglio. La separazione può capitare e i genitori non vanno colpevolizzati, né stigmatizzati. In tali circostanze è però fondamentale che la coppia faccia attenzione a non danneggiare i figli. Mi auguro che questo libro, 'fatto' dai bambini e dalle bambine e pensato per i genitori, possa aiutare questi ultimi a porre al centro i figli, per costruire una comunicazione nuova e positiva". Le immagini del libro, selezionate dallo staff del Consultorio familiare dell'Università Cattolica di Roma tra circa mille disegni, sono state inserite in un prodotto grafico, firmato da Antonella Abbatiello e Stefano Baldassarre, con i commenti elaborati dal gruppo di esperti della stessa università. "Dall'esperienza con i gruppi di parola - ha detto Paola Cavatorta, direttore del Consultorio - abbiamo scelto le parole e disegni che raccontano i percorsi emotivi di molti bambini: la loro paura di perdere le relazioni più importanti, la fatica per adattarsi ai cambiamenti, ma anche cosa li aiuta a stare meglio, come mantengono o ritrovano fiducia e serenità". Come è riuscita a fare Sonia, 9 anni, che riferendosi alla separazione dei suoi genitori scrive: "Il brutto tempo è passato, non c'è più la tempesta".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti