Perché faremmo bene ad abituarci alla mascherina Ffp2
La mascherina Ffp2 è tornata alla ribalta, protagonista della nuova stretta anti contagi decisa dal Governo. Già nel decreto dello scorso 23 dicembre, il cosiddetto «Decreto festività» l’Esecutivo aveva infatti introdotto l'obbligo di Ffp2 in alcuni luoghi chiusi o a rischio assembramento. La discriminante è stata ovviamente la valutazione dell’elevato rischio di contagio.
Nello specifico nel testo normativo si legge come il presidio sanitario sia obbligatorio «per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all'aperto, nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all'aperto». Inoltre, l'obbligo di Ffp2 è stato introdotto anche su tutti i mezzi di trasporto.
Capitolo scuola: qui nessun obbligo di Ffp2, sebbene queste saranno distribuite agli insegnanti e al personale scolastico a contatto con i bambini fino a sei anni, nonchè con chi non può portare il dispositivo di protezione a causa di qualche fragilità.
Ora, con l’ultimo decreto governativo, le nuove regole sulla quarantena estendono l'uso di questa tipologia di mascherina. Infatti chi ha avuto un contatto con un positivo ma è vaccinato o guarito da meno di quattro mesi o ha già ricevuto il booster (il possessore di Super Green pass per essere chiari) sarà esentato dalla quarantena ma dovrà indossare obbligatoriamente la mascherina Ffp2 in qualsiasi situazione per i 10 giorni successivi al contatto.
Cosa sono le Ffp2
Le mascherine Ffp2, con la sigla Ffp che signfica «Filtering facepiece particle» (letteralmente «Facciale filtrante contro le particelle»), sono considerate dall'Istituto Superiore di sanità come ad alta protezione e hanno la capacità di proteggere sia chi le indossa che i soggetti terzi.
La Ffp2 lascia infatti passare solo il 6% del flusso di aerosol, principale vettore di infezione da coronavirus, mentre le Ffp1 il 20%. Le Ffp3 garantiscono la protezione massima ma sono più difficili da reperire e da indossare. Bisogna però ricordare che nonostante l'alta efficacia protettiva delle Ffp2, si tratta comunque di mascherine monouso che possono essere indossate per 7/8 ore.
Come verificare la loro attendibilità
Non tutte le Ffp2 sono Ffp2. Nei mesi passati sono stati diversi i casi in tutta Italia, e anche nel Bresciano, riguardanti dispositivi di protezione spacciati come tali ma non certificati. Il rispetto delle certificazioni sanitarie europee è invece condizione essenziale al momento dell’acquisto.
Ecco alcuni consigli per verificare l’effettivo rispetto delle norme.
Sulla mascherina, a fianco al marchio CE che indica che un prodotto è conforme alle disposizioni comunitarie, si trova un codice di quattro cifre: per controllare che la mascherina non sia contraffatta il codice va inserito in un database di verifica dell’Unione Europea, che mostra l’ente che ha certificato la garanzia.
È però anche possibile che a fianco del marchio CE non ci sia nessun codice. Ciò non significa che la mascherina sia contraffatta. Questi dispositivi oltre alla dicitura Ffp2 riportano infatti anche quella Kn95: sono mascherine certificate in Cina e importate in Italia con deroga da parte dell’Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro). Per essere sicuri che siano prodotti regolari si può prendere il nome del modello, che si trova sulla confezione, e cercarlo negli elenchi dei prodotti autorizzati dall’Inail.
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Il costo
Attualmente il costo delle Ffp2 non è standardizzato e varia a seconda di dove si effettua l'acquisto. Ciò espone il prodotto a rischio speculazioni, proprio alla luce del ruolo centrale che queste mascherine hanno assunto con gli ultimi due decreti. Il Governo però pare intenzionato a voler ovviare a questo problema.
«È stata data una risposta precisa nel Consiglio dei ministri: è previsto un prezzo calmierato per le Ffp2 e credo sia una misura giusta perché, nel momento in cui abbiamo obbligato i cittadini a indossarle, credo non sia giusto gravarli con ulteriori costi».
Con queste parole il sottosegretario alla Salute Andrea Costa fuga ogni dubbio in relazione al prezzo dei dispositivi. E aggiunge: «Per le mascherine credo che dobbiamo ragionare nell'ordine di idee del costo di 1 euro per singolo pezzo - ha sottolineato -. Abbiamo incaricato il commissario Figliuolo attraverso la struttura commissariale di avviare un percorso con le farmacie e non solo per divenire a un prezzo calmierato, così come è stato fatto anche per i tamponi».
Ricordiamo che il prezzo delle mascherine chirurgiche è già calmierato e fissato a 50 centesimi più Iva (61 centesimi in totale).
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