Italia e Estero

Per le offerte dei fedeli arriva il bancomat in chiesa

Meno contanti in circolazione? A Chioggia la Diocesi corre ai ripari e sperimenta il bancomat per le offerte in chiesa
Un pos bancomat (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Un pos bancomat (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Non solo crisi di vocazioni al sacerdozio ma anche carenza di denaro liquido e così a Chioggia (Venezia) sbarca il bancomat per fare le offerte in chiesa. Un'iniziativa sperimentale, passando tra la Curia e il vicariato generale, che ha scelto la chiesa di San Giacomo, in Corso del popolo nel pieno centro di Chioggia, come sede dell'esperimento affidato al parroco Vincenzo Tosello, 68 anni, conosciuto nella cittadina lagunare come «Don laurea», ne ha sette, e ora ribattezzato «Don bancomat».

L'iniziativa, scattata a maggio ha suscitato polemiche e perplessità ma continua ad andare avanti anche se «la mentalità non è così diffusa» dice Don Tosello riferendosi al sistema elettronico. Un metodo nato perché circolano sempre meno contanti e così il fedele può contribuire facilmente all'offerta per l'altare, per mettere una candela ma anche alle piccole spese quotidiane il tutto ben lontano dalla colletta o obolo di San Pietro che si fa durante la messa ed è destinata esclusivamente a Roma per le opere di carità del Papa. 

«Questa storia non l'ho inventata io - dice Don Tosello - è stata contattata la Curia e il vicariato generale ha proposto di adottare, in via sperimentale, il Pos e la mia parrocchia per il test». «Non ha finalità commerciali - precisa -, il gestore trattiene la sua parte, nemmeno si vuole arginare in questo modo il fenomeno dei furti in chiesa». «L'obbiettivo - sottolinea - è di dare anche ha chi non ha contanti la possibilità di fare la sua offerta: la gente circola sempre meno con contanti è solo un'idea anticipatrice» che «sinora - conclude - non ha un gran riscontro».

Un aspetto, quello dell'uso dell'elettronica, che ormai è entrato anche nel mondo della fede. Non mancano poi confessioni e assoluzioni via social per chi ha difficoltà ad uscire da casa perché anziano o malato. Esempio di qualche giorno fa, a inizio settembre, a Canicatti (Agrigento) dove la messa domenicale è andata anche su facebook. La messa trasmessa in diretta, alle 8 di mattina e nel rispetto della privacy, è stata proposta dalla parrocchia di San Giuseppe. Con «la chiesa - ha detto il parroco don Giuseppe Livatino - che diventa così più vicina ai fedeli attraverso i moderni sistemi di comunicazione come i social». Un'offerta. quella di Canicattì, poi riproposta ogni domenica sempre per la funzione del mattino. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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