Per gli italiani il Natale è a casa: diteci la vostra
La crisi morde ancora e per il pranzo di Natale quasi nove italiani su 10 resteranno a casa, mentre l'11% (5,6 milioni, 512mila unità in meno rispetto a Natale 2015) lo consumerà al ristorante o altro locale pubblico in Italia o all'estero. È quanto risulta da un'indagine Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio in collaborazione con Format Research, resa nota in occasione della presentazione al Ministero dei beni culturali e Turismo dei corsi di formazione enogastronomica per le guide turistiche organizzati dalla stessa Fipe e da Confguide nell'ambito del Piano strategico del Turismo predisposto dal Mibact di concerto con gli attori del settore.
Quasi il 60% dei ristoranti sarà in attività il giorno di Natale e questo, sottolinea il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani, «conferma la volontà di far ripartire il settore. Quello che sta per concludersi è stato infatti un anno critico e altalenante, soprattutto a causa degli episodi di terrorismo verificatisi in diverse zone d'Europa».
Per Natale i ristoranti proporranno in generale un menu «tutto compreso», per lo più tipico regionale, al prezzo medio di 51 euro, in leggerissimo aumento rispetto a Natale 2015.
Per i ristoratori andrà un pò meglio a Capodanno: secondo l'indagine Fipe-Format il 14,7% degli italiani, circa 7,5 milioni di persone, consumerà il cenone in un locale pubblico o all'estero. Trend comunque in calo dello 0,2% rispetto allo scoro anno, pari ad oltre 100mila unità, soprattutto per effetto di una minore propensione a recarsi all'estero in vacanza. A consumare a casa il cenone sarà l'85% degli italiani, in crescita dell'1,6% rispetto allo scorso anno. I ristoratori comune restano ottimisti: otto su dieci ritengono, sin da ora, di poter fare il pienone la sera di Capodanno.
EMBED [Natale a casa, al ristorante o all'estero: diteci la vostra]
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