Pd: Renzi si dimette da segretario: «Ci prendono per matti»
«Ho accettato il consiglio di Piero Fassino e ho formalizzato le dimissioni». Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, aprendo l'assemblea nazionale.
Il Partito democratico è a un bivio: l'assemblea nazionale a Roma potrebbe sancire la scissione del partito, a dieci anni dalla sua nascita. Renzi si è dimesso da segretario: «Inaccettabile bloccare un partito sui diktat di una minoranza».
«Io dico fermiamoci, fuori ci prendono per matti. Oggi discutiamo ma poi mettiamoci in cammino. C'è un prima e un dopo il 4 dicembre e mi spiace perché mi sento responsabile, c'è un prima e un dopo, c'e' una frattura nella politica e nella società con la fuga dei capitali all'estero e in generale è stata una botta per tutto il sistema Paese e noi abbiamo la responsabilità di rimetterlo in moto». Così Matteo Renzi durante il suo discorso.
Quindi via al congresso. «La prima parola è rispetto» ha detto Matteo Renzi aprendo l'assemblea del partito.
Sabato la contro-assemblea della minoranza, con le richieste all'ex premier: conferenza programmatica, congresso in autunno e garanzia di durata del governo Gentiloni fino al 2018.
«Tutti si sentano a casa nel Pd, anche di discutere e di litigare». Ma a «chi per tre anni ha pensato che si stava meglio quando si stava peggio non dico che siamo nemici e neanche avversari, dico mettetevi in gioco». Lo dice Matteo Renzi all'assemblea del Pd. «Non potete chiedere a chi si dimette per fare il congresso di non candidarsi perché solo così si evita la scissione. Questa non è una regola del
gioco democratico».
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