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Pakistan, 5 uomini condannati a morte per 'blasfemia online'

epa11830316 Pakistani security officials stand outside the Adiala Prison during the hearing in a case related to the Al-Qadir University Project Trust, in Rawalpindi, Pakistan, 17 January 2025. Pakistan's former Prime Minister Imran Khan has been sentenced to 14 years in prison for corruption related to the Al-Qadir University Project Trust, alongside a seven-year sentence for his wife, Bushra Bibi. The accountability court in Rawalpindi found them guilty of misusing authority in a deal involving land acquisition from property tycoon Malik Riaz, where the National Accountability Bureau (NAB) alleged they facilitated the laundering of over $239 million, causing significant losses to the national treasury. EPA/SOHAIL SHAHZAD
epa11830316 Pakistani security officials stand outside the Adiala Prison during the hearing in a case related to the Al-Qadir University Project Trust, in Rawalpindi, Pakistan, 17 January 2025. Pakistan's former Prime Minister Imran Khan has been sentenced to 14 years in prison for corruption related to the Al-Qadir University Project Trust, alongside a seven-year sentence for his wife, Bushra Bibi. The accountability court in Rawalpindi found them guilty of misusing authority in a deal involving land acquisition from property tycoon Malik Riaz, where the National Accountability Bureau (NAB) alleged they facilitated the laundering of over $239 million, causing significant losses to the national treasury. EPA/SOHAIL SHAHZAD
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ROMA, 26 MAR - Cinque uomini sono stati condannati a morte per "blasfemia online" in Pakistan, dove i processi per post considerati offensivi nei confronti dell'islam, religione di Stato, sono in forte aumento. I condannati, quattro pakistani e un afghano, possono presentare appello contro la sentenza, pronunciata martedì a Rawalpindi, città gemella e popolare di Islamabad. Fino ad oggi, il Pakistan non ha mai eseguito una condanna a morte per blasfemia, e le pene capitali inflitte per questo reato sono generalmente commutate in ergastolo. "I cinque imputati sono stati condannati a morte per aver diffuso contenuti blasfemi contro il profeta", ha dichiarato all'Afp Rao Abdur Raheem, avvocato della Commissione legale pakistana per la blasfemia (Lcbp). Questo gruppo estremamente zelante si vanta di aver segnalato alla giustizia più di 300 casi e ottenuto decine di condanne. È stato proprio il Lcbp a presentare la denuncia contro i cinque condannati. "I cinque uomini sono stati anche condannati all'ergastolo per aver profanato una copia del Corano e a 10 anni di prigione per aver offeso il sentimento dei credenti", ha aggiunto l'avvocato Abdur Raheem.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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