Italia e Estero

Open Arms: minacce a pm processo, è allarme sicurezza

The ship Open Arms in the port of Lampedusa, 21 August 2019. In the dock doctor Francesco Cascio (R-with mask), the head of the Lampedusa Clinic, visits the refugees, then they are invited to board the buses that, as soon as the procedures are finished, will take them to the hotspot. ANSA / ELIO DESIDERIO
The ship Open Arms in the port of Lampedusa, 21 August 2019. In the dock doctor Francesco Cascio (R-with mask), the head of the Lampedusa Clinic, visits the refugees, then they are invited to board the buses that, as soon as the procedures are finished, will take them to the hotspot. ANSA / ELIO DESIDERIO
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PALERMO, 19 SET - E' allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms: Marzia Sabella, Gery Ferrara e Giorgia Righi. A seguito delle migliaia di messaggi di insulti e minacce indirizzate via social e di pesanti lettere intimidatorie rivolte ai magistrati la Procuratrice generale di Palermo Lia Sava ha lanciato l'allarme al Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica. I tre pm, che il 14 settembre hanno chiesto la condanna a 6 anni per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio del ministro Matteo Salvini, preferiscono non commentare. La requisitoria del processo che vede imputato Salvini del divieto di sbarco, secondo l'accusa illegittimo, alla nave della ong spagnola Open Arms con a bordo 147 migranti, ha suscitato polemiche politiche e una virulenta campagna social. "Siete il cancro dell'Italia, spero nella giustizia divina che prima o poi arriva", insulti sessisti sotto le foto delle due pm del processo, "vedrai che te la faranno pagare", auguri di morte ai familiari dei tre magistrati e lettere anonime inviate in Procura generale sono solo alcuni degli episodi segnalati dalla Pg di Palermo al Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, organismo che fa capo alla Prefettura e che è deputato a decidere sulle misure di sicurezza. Post e minacce sono state trasmesse anche alla Procura di Caltanissetta, competente a indagare nei procedimenti che coinvolgono i magistrati di Palermo. Sabella, Ferrara e Righi stanno valutando se perseguire civilmente e penalmente gli autori dei messaggi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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