Ong Usa, aumenta repressione in Nicaragua, Venezuela e a Cuba
MANAGUA, 22 AGO - L'Ong statunitense Freedom House ha denunciato il crescente ricorso a misure repressive da parte dei governi di Nicaragua, Venezuela e Cuba per "limitare la libertà di movimento degli oppositori" includendo "il ritiro della cittadinanza, il divieto di viaggi all'estero, il sequestro dei documenti d'identità e il rifiuto dei servizi consolari". Nel rapporto annuale sulla "repressione transnazionale" in 50 Paesi del mondo, Freedom House evidenzia che queste restrizioni sono "forme di coercizione meno visibili rispetto agli omicidi o ai rapimenti". Nel capitolo dedicato al Nicaragua, l'Ong evidenzia che il governo di Daniel Ortega ha privato della loro nazionalità 222 oppositori poco dopo averli deportati negli Stati Uniti, mentre altri 94 nicaraguensi in esilio, hanno perso la cittadinanza e le proprietà. Ai parenti degli oppositori rimasti in patria viene negato l'acquisto di biglietti aerei o autobus. Quanto al Venezuela, l'organizzazione ha condannato gli alti tassi di repressione e mostrato preoccupazione per gli arresti "arbitrari" e la criminalizzazione della protesta "nel contesto pre e post-elettorale" segnato da molteplici violazioni dei diritti umani, tra cui "arresti per motivi politici, restrizioni alla libertà di stampa e blocchi all'accesso di Internet". A Cuba - riferisce l'Ong lo stato proibisce i media indipendenti, sopprime il dissenso e limita le libertà civili. La libertà di movimento è limitata e ai medici, diplomatici e atleti cubani che "disertano" all'estero è proibito di visitare Cuba per diversi anni. "Ai dissidenti e ai giornalisti viene regolarmente impedito di viaggiare all'estero", conclude.
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