Oms: «Verso mesi molto duri», boom di contagi in Europa e Usa
L'emisfero nord si trova in un «momento critico» della pandemia da Covid-19: lo ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. «I prossimi mesi saranno molto duri e molti Paesi sono su una strada pericolosa», ha aggiunto durante il consueto briefing, spiegando che l'aumento dei casi registrati sta già portando ad «ospedali e unità di terapia intensiva che operano quasi al limite o oltre la loro capacità, e siamo ancora a ottobre».
Se questo è l'allarme che giunge dall'Oms, i numeri che arrivano dalle capitali del Vecchio Continente marcano nuovamente l'inconfutabile tendenza di una curva in paurosa ascesa in tutta Europa, che rende sempre più concreta la prospettiva di nuove, dolorose misure.
Così in Francia, dove i nuovi contagi hanno sfondato quota 42mila, è il direttore generale degli Ospedali di Parigi, Martin Hirsch, a lanciare l'allarme, affermando di ritenere «possibile» che la «seconda ondata» del Covid-19 «sia peggio della prima». La situazione è «temibile per tutti noi», ha detto in tv, mettendo in guardia sul numero quotidiano di casi positivi, «probabilmente tre volte» superiore ai diagnosticati in questi ultimi giorni: «Ci sono molte persone positive senza saperlo».
Fra i numeri reali e quelli ufficiali c'è discrepanza anche in Spagna, secondo il premier Pedro Sanchez, che ha parlato della possibilità di oltre tre milioni di contagi nel Paese
dall'inizio della pandemia rispetto alla soglia del milione ufficialmente superata qualche giorno fa.
E se in Italia la situazione non va meglio con 19mila contagi in un giorno, il virus non dà tregua nemmeno al Regno Unito dove si registra un nuovo picco di 20.530 casi giornalieri e 224 decessi. L'ultimo indice Rt è stimato da 1,2 a 1,4. Mentre in Galles è scattato il lockdown totale.
Non va meglio dall'altra parte dell'Oceano, dove gli Stati Uniti hanno registrato oltre 75mila casi, il secondo record giornaliero dall'inizio della pandemia. Otto Stati hanno toccato il loro primato giornaliero mentre 13 hanno rilevato più casi negli ultimi sette giorni che in qualsiasi settimana precedente.
Un quadro, insomma, che giustifica ampiamente l'allarme dell' Oms, secondo cui l'aumento esponenziale dei contagi sta già portando ospedali e unità di terapia intensiva ad operare «quasi al limite o oltre le loro capacità. E siamo ancora a ottobre...».
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