Omicidio Willy, i fratelli Bianchi col reddito di cittadinanza
Come il padre Ruggero anche i fratelli Marco e Gabriele, arrestati per la morte di Willy Monteiro Duarte, percepiscono il reddito di cittadinanza. La notizia è riportata oggi da alcuni organi di stampa. La scoperta è stata fatta a seguito di indagini patrimoniali sulla famiglia Bianchi di cui alcuni componenti risulterebbero nullatenenti e per questo percettori del reddito di cittadinanza. Marco e Gabriele Bianchi, quest'ultimo da poco tempo proprietario di una frutteria, ostentavano da tempo anche sui social un tenore di vita superiore alle entrate dichiarate: suv, barche, vestiti griffati e vacanze di lusso. Gli accertamenti patrimoniali sono scattati dopo l'arresto per la morte di Willy.
«È vero che i quattro accusati del brutale assassinio del giovane Willy, come riportato da alcune testate locali online, percepivano il reddito di cittadinanza? Se sì, come mai le indagini patrimoniali sono state effettuate solo a seguito dell'omicidio di Colleferro, quando invece era noto a tutti lo stile di vita alquanto sopra le righe che i quattro conducevano, visto che circolavano con macchine di altissimo valore, facevano la bella vita ed erano già conosciuti alle forze dell'ordine come propensi a delinquere? A queste e altre domande dovrà rispondere il Governo attraverso una interrogazione parlamentare urgente che il gruppo di Fratelli d'Italia sta depositando proprio in queste ore alla Camera».
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. E continua: «Sarebbe bastato aprire le loro pagine social, come hanno fatto in questi giorni molti italiani, per comprendere che non si trattava di persone in difficoltà. Che il reddito di cittadinanza sia stato nei mesi erogato a delinquenti, spacciatori, contrabbandieri ed ex terroristi era cosa già acclarata, ma il caso dei quattro arrestati per l'assassinio di Willy dimostra come questa marchetta di Stato non preveda alcun controllo e che con i soldi delle tasse degli italiani si arriva addirittura a pagare dei presunti assassini. Vogliamo chiarezza e la vogliamo subito».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato