Omicidio Desirée, preso a Foggia il quarto uomo
È andato via da Roma in fretta e furia dopo la morte di Desirée per far perdere le proprie tracce e forse si apprestava a lasciare l’Italia.
Ma gli investigatori gli stavano dando la caccia da qualche giorno e ieri il giovane ganese, ritenuto il quarto componente del branco responsabile della morte della 16enne di Cisterna di Latina, è stato bloccato nel foggiano.
Si chiama Yusif Salia, 32enne del Ghana e irregolare sul territorio italiano, come gli altri tre fermati. La polizia lo ha localizzato seguendo le celle telefoniche agganciate dal suo cellulare e lo ha bloccato in una delle baracche che si trovano lungo la cosiddetta «pista» della baraccopoli abusiva che circonda il Cara di Borgo Mezzanone, frazione di Manfredonia.
Il 32enne si era anche tagliato i capelli, forse sperando di non essere riconosciuto. Nella baracca dove si nascondeva è stato trovato un grosso quantitativo di hashish. Yusif Salia aveva un permesso di soggiorno per motivi umanitari scaduto da quasi 5 anni. Gli era stato, infatti, rilasciato un titolo di soggiorno dalla questura di Napoli il 15 dicembre del 2012 che è scaduto a gennaio 2014.
Il 27 marzo scorso Salia era stato accompagnato dalla polizia all’ufficio immigrazione di Roma per essere identificato e in quell’occasione era stato invitato ad andare alla questura di Napoli per regolarizzare la sua posizione. Il blitz degli agenti delle Squadre Mobili di Roma e Foggia e del commissariato San Lorenzo è scattato nel primo pomeriggio.
La polizia ha circondato la baracca. All’arrivo delle forze dell’ordine l'uomo si è barricato all’interno e per entrare è stato necessario sfondare la porta. Quando è stato fermato Salia ha fornito false generalità spacciandosi per un’altra persona. Dopo è scattata un’accurata perquisizione con l’ausilio della polizia scientifica.
All’interno della baracca la polizia ha trovato 11 chili di marijuana, una pistola giocattolo, metadone e quasi 200 grammi di hashish. L’uomo, oltre al fermo in concorso con gli altri tre per l’omicidio di Desirée, è stato arrestato su disposizione del pm di Foggia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli inquirenti stanno ora accertando se ci siano eventuali complici che possano aver aiutato Salia nella breve latitanza.
Ma intanto la nuova polemica tra Lega e M5S esplode nella Capitale sul terreno dell’omicidio di Desirée. Dopo le bordate arrivate di recente dal partito di Salvini all’amministrazione di Virginia Raggi, oggi il Movimento passa al contrattacco con Roberto Fico: «Anche nei momenti difficili non ci vogliono ruspe ma più amore e partecipazione. Bisogna essere costantemente nei quartieri difficili senza lasciare mai nessuno solo». Tra le righe dello scontro si leggono i prodromi di una possibile campagna elettorale nella Città Eterna. Anche se Salvini nega: «C’è un sindaco che si chiama Virginia Raggi e che cercherò di aiutare e sostenere il più possibile».
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