Olanda: vincono i liberali, la destra populista non sfonda
I liberali del Vvd di Mark Rutte vincono senza incertezze le elezioni in Olanda, scacciando l'incubo di un'ascesa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders, fino a qualche settimana fa in testa ai sondaggi.
Il suo Pvv, a scrutini non ancora conclusi, si attesta comunque il secondo partito, ma solo di un pelo più avanti dei democristiani del Cda e dei liberali di sinistra del D66 (20 seggi l'uno e 19 ciascuno gli altri due, 32 al Vvd).
Forte l' avanzata dei Verdi, mentre per la prima volta entra in un parlamento europeo un partito antirazzista, il
Denk.
Soddisfazione di Juncker, Hollande e, in Italia, di Gentiloni e Renzi.
Rutte, in campagna elettorale, aveva definito il voto olandese i quarti di finale della partita contro il populismo, prima della semifinale in Francia (con le presidenziali ad aprile) e della finale in Germania (con le politiche di settembre). Ieri sera, davanti ai suoi elettori in festa, il leader del Vvd ha dichiarato: «È una serata importante per tutta l'Europa: l'Olanda dopo la Brexit e le elezioni americane ha detto no al populismo».
Wilders in un tweet ha ringraziato i suoi elettori: «Abbiamo guadagnato seggi, il primo obiettivo è raggiunto. E Rutte non si è sbarazzato di me».
Ora il vero rompicapo politico sarà la formazione di un nuovo governo, visto che il primo partito ha ottenuto solo 32 seggi sui 150 disponibili: per il premier uscente e, a questo punto riconfermato per formare un nuovo esecutivo, si annunciano settimane di lavoro per costruire una coalizione che sarà composta almeno da quattro forze politiche.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato