Ok caccia al cervo in Abruzzo, Tar dice no ad associazioni
L'AQUILA, 09 OTT - Il Tar Abruzzo ha dato il via libera all'abbattimento di 469 esemplari di cervo, come stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. 509 dell'8 agosto 2024, che prevede, dal prossimo 14 ottobre fino al 15 marzo 2025, "prelievi del cervo esclusivamente nei 2 Comprensori regionali ricompresi nei territori degli ATC Avezzano, Sulmona, Subequano, L'Aquila e Barisciano e al di fuori delle aree protette e delle aree ad esse contigue". Rigettata dunque l'istanza presentata da Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia che avevano chiesto la sospensione della delibera, contestata anche da esponenti politici di vari schieramenti e personaggi della cultura. "Nell'ambito del bilanciamento degli interessi in conflitto - si legge nell'ordinanza del Tar - a fronte di un rischio per la specie che è solo allegato e non dimostrato, il collegio ritiene di poter dare preminenza a quello della sicurezza stradale che include anche la tutela dell'incolumità fisica degli individui". "Ricorreremo al Consiglio di Stato, in fase cautelare - annuncia l'avvocato Michele Pezone, uno dei legali che ha curato il ricorso delle associazioni - Chiederemo al Consiglio di Stato di esprimersi con un provvedimento urgente. Riteniamo che i giudici non abbiano risposto in maniera esaustiva a tutte le nostre doglianze". "L'ordinanza del Tar riporta la corretta gestione avviata dall'assessorato all'Agricoltura e alla caccia, confermando la necessità di contenere il numero dei cervi e tutelare il lavoro degli agricoltori e conferma la legittimità delle nostre decisioni - dichiara il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - I giudici del Tar hanno ribadito che il cervo rientra tra le specie cacciabili, secondo quanto stabilito dalla legge del 1992, e che la delibera di Giunta impugnata dalle associazioni è stata adottata in attuazione della pianificazione contenute nel piano faunistico venatorie". "La Regione riconosce l'importanza della tutela delle specie protette, ma ribadisce la necessità di un giusto equilibrio sul territorio", conclude Marsilio.
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