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Nuovo rapporto Onu su Iran, donne spiate e punite per l'hijab

epa11605790 Iranian women walk in a street in Tehran, Iran, 15 September 2024, on the second anniversary of protests following Mahsa Amini's death. Mahsa Amini, a 22-year-old Iranian woman, was arrested in Tehran on 13 September 2022 by the police unit responsible for enforcing Iran's strict dress code for women. She fell into a coma while in police custody and was declared dead on 16 September 2022. Her death led to anti-government protests worldwide. EPA/ABEDIN TAHERKENAREH
epa11605790 Iranian women walk in a street in Tehran, Iran, 15 September 2024, on the second anniversary of protests following Mahsa Amini's death. Mahsa Amini, a 22-year-old Iranian woman, was arrested in Tehran on 13 September 2022 by the police unit responsible for enforcing Iran's strict dress code for women. She fell into a coma while in police custody and was declared dead on 16 September 2022. Her death led to anti-government protests worldwide. EPA/ABEDIN TAHERKENAREH
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ROMA, 15 MAR - Un nuovo rapporto dell'Onu dedicato all'Iran, e in particolare all'uso di droni e tecnologie digitali intrusive per reprimere il dissenso, soprattutto tra le donne che si rifiutano di obbedire al rigido dress code della repubblica islamica, sarà presentato il 18 marzo al Consiglio per i diritti umani. Ad anticiparne in parte il contenuto è la Bbc. Secondo i redattori del rapporto, i funzionari della sicurezza iraniana stanno usando una strategia di "controllo sponsorizzato dallo Stato" per incoraggiare le persone a usare app telefoniche specializzate per denunciare le donne per presunte violazioni del codice di abbigliamento in veicoli privati, taxi e ambulanze. Controlli particolarmente stretti sarebbero in atto nella capitale Teheran e nell'Iran meridionale. Le potenziali conseguenze sono gravi: un semplice hijab malmesso - dicono gli osservatori dell'Onu - può condurre ad arresti, percosse e persino stupri in custodia. "Due anni e mezzo dopo l'inizio delle proteste nel settembre 2022 (a seguito della morte in custodia della giovane Mahsa Amini, ndr), donne e ragazze in Iran continuano a subire discriminazioni sistematiche, nella legge e nella pratica, che permeano tutti gli aspetti delle loro vite, in particolare per quanto riguarda l'applicazione dell'hijab obbligatorio", afferma il rapporto. All'Università Amirkabir di Teheran, le autorità hanno installato un software di riconoscimento facciale al cancello d'ingresso per individuare anche le donne che non indossano l'hijab, afferma il rapporto. Anche le telecamere di sorveglianza sulle principali strade iraniane vengono utilizzate per cercare donne senza velo. "Gli utenti possono aggiungere la posizione, la data, l'ora e il numero di targa del veicolo in cui si è verificata la presunta infrazione dell'hijab obbligatorio, che poi 'segnala' il veicolo online, avvisando la polizia", ;;si legge. Il rapporto ha inoltre accertato ulteriori casi di violenza sessuale in custodia, citando il caso di una donna arrestata che è stata picchiata selvaggiamente, sottoposta a due finte esecuzioni, violentata e poi sottoposta a uno stupro di gruppo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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