Nuova strage di migranti davanti alle coste della Libia
Ancora un naufragio di migranti, ancora annegamenti di disperati al largo della Libia: questa volta si teme un bilancio di quasi cento morti, tra cui alcuni bambini, per lo sfondamento di un gommone a poche miglia da Tripoli.
Il bilancio di 97 dispersi e 23 superstiti è stato comunicato dalla Guardia costiera libica a quella italiana. Il portavoce della Marina di Tripoli ha precisato che la cifra delle probabili vittime - tra cui 15 donne e cinque bambini - è basata su testimonianze di migranti tratti in salvo. I sopravvissuti erano aggrappati ai tubolari del grosso gommone con lo scafo distrutto a «sei miglia nautiche» (11 km) al largo di Qerqarish, un sobborgo ovest di Tripoli, ha precisato il portavoce, generale Ayob Amr Ghasem. A bordo ci sarebbero state «circa 120 persone» e gli uomini salvati da un gommone della Guardia costiera libica in mattinata «sono di nazionalità africana».
La rotta mediterranea centrale, quella che dalla Libia porta all'Italia, si conferma dunque micidiale: solo dall'inizio dell'anno ci sono stati 603 morti, secondo dati aggiornati a domenica scorsa dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom). Un altro naufragio con un centinaio di vittime (80 corpi recuperati e 21 persone dispersi secondo fonti ufficiali della prima ora) c'era stato a febbraio al largo di Az-Zawiyah.
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