Noi denunceremo, famiglie delle vittime chiedono cento milioni
Oggi pomeriggio l’avvocato Consuelo Locati, legale rappresentante del comitato Noi Denunceremo, notificherà un atto di citazione al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al presidente della Lombardia Attilio Fontana e al ministro della Salute Roberto Speranza a nome di circa 500 famigliari delle vittime di coronavirus. Tra questi, più di trenta famiglie sono bresciane: in totale 90 persone che hanno denunciato e vivono nella nostra provincia.
Saranno contestate in sede civile quelle che vengono definite «le gravissime omissioni delle autorità pubbliche regionali lombarde e centrali governative, a partire dall’immediata riapertura dell’ospedale di Alzano il 23 febbraio e la mancata tempestiva chiusura dei comuni di Alzano e Nembro», che secondo il comitato avrebbe prevenuto il lockdown nazionale e quindi le gravissime conseguenze economiche e sociali dell'epidemia di Covid-19 di cui solo ora iniziamo a vedere gli effetti.I procuratori del comitato contesteranno anche la mancanza di un piano pandemico nazionale e di un piano regionale aggiornato e quindi attuativo, che avrebbero permesso fluidità operativa con una chiara catena di comando e avrebbero fatto in modo che Regione Lombardia predisponesse adeguate scorte di tamponi, reagenti e dispositivi di protezione individuale durante la prima ondata.
Alle autorità verrà chiesto un indennizzo medio di 200mila euro a persona, per un esborso complessivo che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. «Il comitato Noi Denunceremo ha finora depositato in sede penale 300 esposti in cui si raccontano storie senza mai identificare reati o eventuali colpevoli. Tuttavia, il lavoro di ricerca svolto in questi mesi ci ha permesso di identificare chiare responsabilità anche in ambito civile» - sostiene l'avvocato Locati.
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