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Nizza, la madre colpita a morte: «Dite ai miei figli che li amo»

Dal gesto di orrore alle parole di amore di una donna che esala gli ultimi respiri. La Francia ferita in cerca di risposte
  • Nizza, il cordoglio dopo l'attentato
    Nizza, il cordoglio dopo l'attentato
  • Nizza, il cordoglio dopo l'attentato
    Nizza, il cordoglio dopo l'attentato
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Prima di morire il suo ultimo pensiero è stato per i suoi bambini: «Dite ai miei figli che li amo». Sono queste le ultime parole di una delle tre vittime dell'agghiacciante attentato a Notre-Dame de l'Assomption di Nizza, una donna brasiliana di 44 anni, che dopo essere stata colpita alla gola all'interno della basilica è spirata in un bar lì vicino, dove si era rifugiata con le ultime forze.

A un gesto di morte e orrore, si contrappone in modo drammatico e commovente l'estrema richiesta della vittima, che pronuncia parole d'amore verso quei tre figlioletti che non rivedrà e non la rivedranno. Quasi un corto circuito, come quello del resto che all'estremismo radicale che alimenta l'ondata di odio verso la Francia in alcuni Paesi islamici dopo la recente ripubblicazione delle vignette satiriche su Maometto e l'uscita di quella contro Erdogan su Charlie Hebdo, oppone la rivendicazione ferma della storia e della cultura laica francese, per voce di Macron: «Siamo sotto attacco per il nostro gusto per la libertà. Non cederemo nulla» ha dichiarato, recandosi alla cattedrale di Nizza, il presidente francese.

Sullo sfondo restano le molte incognite che avvolgono l'attentato. A partire dalla vicenda del 21enne assalitore, il tunisino Brahim Aoussaoui, che sbarcato a Lampedusa a settembre e transitato per Bari, sarebbe giunto dopo il 9 ottobre in Francia. Animato da quali istanze? Con quali progetti? Anche in questo caso prime risposte stanno emergendo dalla famiglia del giovane killer, che dalla Tunisia lo ha riconosciuto nelle immagini rimbalzate dalle televisioni: «Mi aveva detto di voler passare la notte davanti alla basilica» ha raccontato lo stesso fratello ad Al Arabiya. L'uomo ha anche inviato al fratello «una foto dell'edificio». «Mi telefonò non appena arrivato in Francia», ha spiegato la madre. Un vicino di casa ha detto che prima di abbandonare il Paese «aveva fatto diversi lavori».

Nel frattempo, le autorità francesi hanno reso noto di aver arrestato un altro uomo: un 47enne sospettato di aver avuto contatti con l'aggressore. Di che natura al momento non è noto, né si può pensare che a rivelarli sia Brahim Aoussaoui, tuttora ricoverato in ospedale, in prognosi riservata dopo l'operazione cui è stato sottoposto sulla scorta della concitata fase dell'arresto. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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