Italia e Estero

Nato: «Per de-escalation serve il ritiro dei mezzi pesanti russi»

Crisi ucraina, il segretario dell'Alleanza Atlantica Stoltenberg cauto sugli annunci di Mosca, ma ottimista per il lavoro della diplomazia
  • Crisi in Ucraina, destino sospeso tra de-escalation e prove di guerra
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Per considerare dalla parte russa una seria de-escalation della situazione, la Nato vuole vedere il ritiro dei mezzi pesanti e dell'equipaggiamento militare nelle zone limitrofe all'Ucraina e non solo quello degli uomini. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jen Stoltenberg in conferenza stampa sottolineando che «il processo di accumulo della forze russe va avanti, con alti e bassi, dalla scorsa primavera».

In pratica i russi lasciano le infrastrutture militari nelle aree designate, e poi «riportano rapidamente gli uomini in posizione» quando ritenuto necessario.

«Non ci sono segnali sul terreno che la Russia stia riducendo le truppe ai confini dell'Ucraina» ha dichiarato Stoltenberg. Allo stesso tempo, il capo dell'Alleanza ha sottolineato che «ci sono segnali da Mosca che la diplomazia deve continuare e questo è materia per un cauto ottimismo».

Johnson: «Segnali misti»

Lettura analoga viene dal premier britannico Boris Johnson che sottolinea oggi come una novità positiva le «aperture diplomatiche» che riecheggiano da Mosca a proposito della crisi ucraina. Ma resta estremamente prudente rispetto alla situazione militare sul terreno ed evoca «segnali misti» non tutti incoraggianti da parte dell'intelligence occidentale sulla questione di un possibile ritiro parziale di forze russe dai confini.

«Risposte positive dagli Usa»

Di contro, a Mosca, il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha affermato che gli Usa e la Nato hanno dato una risposta «positiva» ad «alcune delle iniziative» russe «sulla sicurezza» che erano state «respinte per lungo tempo». Questo a quanto riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. «L'Occidente alla fine ha risposto, quando si è reso conto che stiamo discutendo seriamente la necessità di cambiamenti radicali nel campo della sicurezza. La sua risposta è stata positiva ad alcune delle iniziative che aveva respinto per lungo tempo», ha detto Lavrov stando alla Tass in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo polacco Zbigniew Rau.

L'ironia di Putin

Certo è che in questo momento il Cremlino sembra tenere in mano le redini del gioco. Tanto che sulla piazza Rossa ci si concede anche il lusso dell'ironia: «A volte» il presidente Vladimir Putin «scherza» sugli allarmi degli Usa e dei loro alleati occidentali riguardo a un'invasione russa in Ucraina e «ci chiede di controllare se hanno pubblicato l'ora esatta in cui comincerà la guerra». Lo ha riferito ai reporter il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Per noi - ha aggiunto - è impossibile capire la follia di questa informazione maniacale» da parte degli americani.

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