Italia e Estero

Nas in azione nei ristoranti: in cucina anche una tartaruga

Controlli a tappeto negli esercizi pubblici e commerciali di Zingonia. Sospesa l'attività di un bar-ristorante dove è stato trovato l'animale
Una tartaruga - Foto Eco di Bergamo
Una tartaruga - Foto Eco di Bergamo
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I militari dell’Arma, insieme ai colleghi del Nas di Brescia, agli Ispettori del Lavoro e dell’Inps di Bergamo, nonché ai tecnici dell’Ats di Bergamo Ovest, hanno eseguito controlli a tappeto agli esercizi pubblici e commerciali presenti sotto i portici della Piazza a Zingonia, spesso ritrovo di spacciatori e stranieri irregolari.

Dopo la recente maxi operazione anticrimine e antidroga di lunedì scorso, questa volta l’attenzione è stata nei confronti dei locali pubblici. In particolare l’attività di un bar/ristorante è stata sospesa per gravi carenze igienico-sanitarie (sporcizia diffusa, presenza di alimenti non tracciati tra cui pesce). Addirittura in questo locale i Carabinieri hanno anche ritrovato in cucina una tartaruga tenuta in precarie condizioni igieniche.

È stato anche rintracciato un lavoratore in nero (uno straniero regolare in Italia ma senza alcun contratto di lavoro, che svolgeva comunque di fatto la funzione di cuoco) ed un familiare del titolare che operava come «coadiuvante» senza alcun titolo formale (tra l’altro già dipendente di un’altra azienda). Sono state così contestate sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro. I militari dell’Arma hanno quindi messo i «sigilli» a locale in attesa di un eventuale ripristino dello stato dei luoghi da parte della proprietà.

L’attività di un kebab è stata inoltre sanzionata amministrativamente per alcune migliaia di euro per l’assenza del piano di autocontrollo sanitario ed anche per la mancanza di formazione ai due dipendenti individuati da carabinieri ed ispettori del lavoro e Inps impegnati nel controllo giuslavoristico. Al titolare sono state quindi imposte diverse prescrizioni da sanare quanto prima. Inoltre, i due lavoratori rintracciati dai militari erano assunti con contratto part-time, ma di fatto erano impiegati full-time. Ispettorato del lavoro e Inps stanno quindi procedendo alle verifiche e ai riscontri di propria competenza.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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