Napoli, la protesta contro il lockdown si tramuta in guerriglia
Guerriglia urbana. Tensioni, una troupe televisiva di SkyTg24 aggredita. Scontri con le forze dell'ordine al culmine di una nottata in cui il convitato di pietra, il Covid-19, è solo in parte protagonista.
Sono state centinaia le persone scese in strada ieri sera a Napoli per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva di lockdown. I manifestanti, autoconvocatisi sui social, hanno intonato cori contro il governatore campano Vincenzo De Luca e il governo Conte.
Nel cielo del capoluogo partenopeo sono stati lanciati fumogeni e bombe carta contro le forze dell'ordine e contro la sede della Regione. «Sono comportamenti criminali», ha stigmatizzato il questore di Napoli, Alessandro Giuliano. «Nessuna condizione di disagio può giustificare la violenza».
Tutti con il volto coperto dalle mascherine, alcuni anche con una maschera di cartone che riproduce il volto di De Luca. È composita la galassia dei manifestanti che hanno reso incadescente la notte di Napoli, soprattutto, come detto, nei pressi del palazzo della Regione: l'iniziativa è nata nelle chat studentesche, si è ingrossata in poche ore con adesioni di ogni tipo e, a differenza delle proteste attuate dai commercianti napoletani e salernitani, ha assunto caratteri violenti.
Quella che doveva essere la prima notte di coprifuoco si è trasformata così in un lungo scontro tra manifestanti e forze dell'ordine, i primi in numero preponderante. Una vettura della Polizia municipale di Napoli è stata danneggiata dai partecipanti al corteo. Si segnalano cassonetti rovesciati per protesta anche in periferia, nel quartiere di Chiaiano. Non sono mancati roghi di rifiuti in strade invase da spazzatura e detriti vari, mentre fino a notte si sono susseguiti lanci di bottiglie e cocci.
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