Italia e Estero

Mosca, ucciso il generale Kirillov che fornì aiuto a Brescia durante il Covid

Morto in un attentato: fu fedelissimo di Putin ed era accusato di aver prodotto e impiegato armi chimiche
Il generale Igor Kirillov - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il generale Igor Kirillov - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Accusato dall’Ucraina e da Paesi occidentali di «attività proibite» nella produzione e nell’uso di armi chimiche, il generale Igor Kirillov era a sua volta implacabile accusatore di quei Paesi, ai quali imputava gli stessi misfatti, oltre a progetti per armi biologiche e addirittura un ruolo oscuro nella diffusione del Coronavirus.

Il capo della Difesa radiologica, chimica e biologica ucciso ieri in un attentato a Mosca era diventato uno dei volti più noti tra le alte sfere militari russe dall’inizio del conflitto in Ucraina, essendo apparso in decine di conferenze stampa per denunciare attacchi chimici delle truppe di Kiev e le attività di presunti laboratori americani sul territorio ucraino specializzati in esperimenti sulle armi batteriologiche.

Il Covid

Nel 2020 aveva anche disposto l’invio di militari del suo dipartimento in Italia nell’ambito dell’operazione «Dalla Russia con amore» per fornire aiuto nella lotta contro la prima ondata del Covid, missione che aveva toccato anche Brescia. Nell’ottobre scorso la Gran Bretagna aveva imposto sanzioni a Kirillov con l’accusa di avere «partecipato ad attività proibite in materia di armi chimiche». Ma anche di essere un «importante portavoce della disinformazione del Cremlino». E alla vigilia della sua uccisione, il generale era stata accusato dai servizi d’intelligence ucraini (Sbu) di «uso massiccio di armi chimiche» nel conflitto in corso.

Le accuse a Kiev

L’ultima accusa invece che Kirillov aveva lanciato contro le forze di Kiev era stata quella di aver bombardato un villaggio nella regione russa di Kursk con proiettili contenenti cloro e un’altra sostanza chimica «asfissiante» provocando l’intossicazione di 20 persone.

Kirillov, che aveva 54 anni, era a capo della Difesa radiologica, chimica e biologica dal 2017. Le forze sotto il suo comando erano state impiegate nella lotta alla pandemia da Coronavirus in Russia. In quel periodo aveva lanciato agli Usa una delle sue controverse accuse, accennando ad un presunto ruolo nella diffusione del virus da parte del laboratorio biologico della Marina americana Namru-3 che, disse, era stato spostato dal Cairo alla base di Sigonella fin dal 2019. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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