Italia e Estero

Morto per l'otite, i suoi organi salvano tre vite

Il bambino di 7 anni morto a causa di un’otite bilaterale curata solo con farmaci omeopatici ha donato la vita ad altri tre bimbi
Il primario dell'ospedale dove è morto il bambino di 7 anni
Il primario dell'ospedale dove è morto il bambino di 7 anni
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Francesco, il bambino di 7 anni morto all’ospedale Salesi di Ancona a causa di un’otite bilaterale curata solo con farmaci omeopatici, ha donato la vita ad altri tre bimbi.

Il prelievo degli organi, a cui i genitori avevano dato il consenso ieri, è stato effettuato durante la notte, con modalità compatibili con la futura autopsia a cui il corpicino sarà sottoposto: reni e fegato sono già stati trapiantati, mentre non sono stati trovati «in tutta Italia e in Europa» soggetti compatibili per cuore e polmoni.

«Siamo riusciti a rispettare la volontà dei genitori - dice la coordinatrice del Centro Regionale Trapianti Francesca De Pace -. Oggi è la Giornata delle Donazioni e spero che Francesco ne diventi il simbolo». «Ma, al di là dell'aspetto tecnico di trapianti e donazioni di organi - prosegue -, quello che mi scalda il cuore è che siamo riusciti a dare un aiuto alla famiglia».

I familiari di Francesco, la cui morte ha suscitato forti polemiche sulla medicina omeopatica, «sono estremamente provati, ma la scelta della donazione li aiuterà, non subito, ma in futuro».

La dottoressa De Pace è stata in strettissimo contatto con i genitori: «in questi casi non è che si va lì a parlare della donazione degli organi e basta, si crea una relazione molto forte. Loro ci hanno pensato, ci hanno ragionato, poi lei ha detto che non voleva che altre madri passassero quello che stava soffrendo lei». De Pace non entra né nel merito delle polemiche sulle cure omeopatiche, né sulla posizione dei genitori nell'inchiesta approdata sul tavolo Procura di Urbino, competente per territorio (la famiglia abita a Cagli) e della Procura minorile di Ancona.

Al vaglio, la posizione del medico Massimiliano Mecozzi, che aveva prescritto le cure omeopatiche, ma gli accertamenti potrebbero riguardare anche gli stessi genitori. Che, secondo De Pace, sono «persone normali, non hanno un atteggiamento talebano. Con loro si è instaurata una bella relazione».

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