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Morto in canoa: giudice, indagare anche su medici

Prima udienza del nuovo filone del crollo di ponte Morandi, per i falsi report sullo stato del viadotto, barriere antirumore. Genova, 08 gennaio 2025. ANSA/LUCA ZENNARO
Prima udienza del nuovo filone del crollo di ponte Morandi, per i falsi report sullo stato del viadotto, barriere antirumore. Genova, 08 gennaio 2025. ANSA/LUCA ZENNARO
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GENOVA, 04 FEB - Indagare anche sulla eventuale responsabilità dei medici per la morte di Andrea Demattei, lo studente di 14 anni rimasto incastrato con la sua canoa nel fiume Entella a Chiavari (Genova) nel gennaio 2023. Lo ha deciso la giudice Carla Pastorini che ha trasmesso gli atti al pm. La giudice ha anche prosciolto i due istruttori mentre ha rinviato a giudizio i vigili del fuoco. "La famiglia ha sempre battuto su questo profilo - ha detto all'uscita dell'aula la legale Rachele De Stefania - e ha avuto ragione. È giusto che si valuti anche questo aspetto". La procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per due istruttori e sei vigili del fuoco. Il consulente dovrà riferire sulle effettive competenze, rapportate alle mansioni, della squadra di terra e poi i concreti mezzi a disposizione dei vigili e le concrete possibilità di usarli per estrarre il giovane dalla canoa incastrata. Il ragazzino stava facendo allentamento con altri giovani. Era rimasto in acqua per molto tempo ed era arrivato, in condizioni critiche per l'ipotermia, al Gaslini dove era poi morto due giorni dopo. Gli imputati (difesi dagli avvocati Giorgio Zunino, Roberta Barbanera, Nadia Solari, Silvia Morini e Guido Motta) sono i due istruttori della Shock Wave sport, la società sportiva a cui era iscritto Andrea, e sei vigili del fuoco (quattro della squadra di Chiavari e due sommozzatori). Per il pm Francesco Cardona Albini ci sarebbe stata una catena di errori: dal numero insufficiente di istruttori sul posto e l'abbigliamento non adatto, fino a un intervento in ritardo e manovre di salvataggio scorrette.

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