Morte di Benedetto XVI, non esistono protocolli per i funerali di un Papa emerito
A 48 ore dalla morte di Benedetto XVI, domattina le porte di San Pietro si apriranno ai fedeli che vorranno rendere omaggio al Papa emerito. Finora non è previsto quella che era l'esposizione al saluto per la «famiglia pontificia» nella Sala Clementina. Quindi la salma potrebbe restare nel monastero Mater Ecclesiae fino alla mattina di lunedì. Poi, dopo tre giorni di esposizione in Basilica (che resterà chiusa la notte), le esequie saranno celebrate giovedì 5 gennaio, alle 9.30, in Piazza San Pietro, presiedute da papa Francesco.
Mentre già si sta predisponendo, da parte anche delle autorità italiane, il dispositivo di sicurezza attorno a San Pietro, i lavori in Vaticano cominceranno a tutti gli effetti domani pomeriggio, dopo la cerimonia papale e l'Angelus.
Nessun precedente
In Vaticano i protocolli sono spesso sostanza e c'è un cerimoniale per tutto, dal colore dell'abito da indossare se si va in udienza dal Papa all'ascensore che deve prendere un Capo di Stato, dall'ordine con il quale entrano in processione i celebranti nella basilica di San Pietro al tipo di udienza concessa dal Papa, di Stato, privata, speciale o di tabella. Questa volta invece, per i funerali di Joseph Ratzinger, non ci sono precedenti e non ci sono protocolli.
Un vuoto da colmare
Definire lo status giuridico di Papa emerito? «No. Non l'ho toccato affatto, né mi è venuta l'idea di farlo. Ho la sensazione che lo Spirito Santo non ha interesse a che mi occupi di queste cose», ha detto di recente in una intervista al giornale spagnolo «Abc» Papa Bergoglio. In realtà in passato era trapelata l'indiscrezione che si stesse preparando un Motu Proprio sulla questione. È verosimile che Francesco abbia invece deciso di non farne nulla proprio per la presenza di Benedetto XVI che aveva comunque fatto le sue scelte, dall'abito da indossare al titolo con il quale essere definito. È probabile che ora, con la morte di Ratzinger, torni in Curia un pressing nei confronti di Bergoglio per normare una condizione che potrebbe diventare normale. Sempre ad Abc il Papa ha infatti confidato di avere già consegnato alla Segreteria di Stato una sua lettera di rinuncia «in caso di impedimento medico».
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Papa Francesco ha comunque fatto sapere come si comporterebbe lui da «ex» (lo ha detto qualche mese fa alla tv messicana Televisa). Semmai dovesse rinunciare al pontificato, cosa che al momento non ha intenzione di fare, come ha ripetutamente ribadito, Francesco non si farebbe chiamare «Papa emerito» né vestirebbe la talare bianca, non vivrebbe in Vaticano né tornerebbe nella natia Argentina: vorrebbe essere un semplice «vescovo emerito di Roma» e vorrebbe trovare una chiesa nella capitale dove poter continuare a confessare i fedeli e visitare i malati. Una vita da pastore, insomma, quella che lui ha sempre prediletto.
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