Italia e Estero

Morselli indagata, associazione a delinquere per inquinare

L'amministratore delegato di Arcelor Mittal Lucia Morselli, durante la commemorazione della morte del sindacalista per mano delle Brigate Rosse nello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. Genova, 24 Gennaio 2020. ANSA/LUCA ZENNARO
L'amministratore delegato di Arcelor Mittal Lucia Morselli, durante la commemorazione della morte del sindacalista per mano delle Brigate Rosse nello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. Genova, 24 Gennaio 2020. ANSA/LUCA ZENNARO
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BARI, 18 LUG - Lucia Morselli, ex amministratrice delegata di Acciaierie d'Italia, sarebbe indagata dalla procura di Taranto, insieme con altre otto persone, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato. È quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno secondo cui gli inquirenti ritengono Morselli a capo di un gruppo composto da altre otto persone, tra cui direttori dell'ex Ilva, dirigenti, consulenti e dipendenti che negli anni avrebbe causato danni all'ambiente, alla salute e anche alle casse dello Stato. Nel registro degli indagati, oltre a Morselli sono finiti anche il suo segretario Carlo Kruger, e poi i dirigenti di AdI Francesco Alterio, Adolfo Buffo e Paolo Fietta, gli ex direttori dello stabilimento Vincenzo Dimastromatteo e Alessandro Labile, Antonio Mura, procuratore di AdI con funzioni di Direttore Finanze Tesoreria e Dogane e infine il dipendente Felice Sassi. I fatti contestati riguardano il periodo dal 2018 a oggi, evidenzia il quotidiano. Secondo i pm tarantini, coordinati dal procuratore Eugenia Pontassuglia, avrebbero omesso di effettuare le dovute manutenzioni sulle tubazioni della rete di distribuzione del gas-coke presenti nei reparti Cokeria e Sottoprodotti dell'ex Ilva che avrebbe generato "una compromissione ed un deterioramento significativo dell'aria della città di Taranto - evidenzia il quotidiano riportando stralci degli atti - determinando un incremento, significativo e misurabile delle concentrazioni medie annuali, mensili, giornaliere di benzene registrate dalle centraline di monitoraggio di qualità dell'aria e quelle interne allo stabilimento". Inoltre non avrebbero mantenuto in efficienza gli impianti di "pressurizzazionc e filtrazione aria a servizio di macchine operatrici e uffici esponendo così i lavoratoti ad elevate concentrazioni di sostanze cancerogene, mutagene, teratogene". Questa inchiesta è un nuovo filone investigativo dell'indagine sulle emissioni di benzene e sulla presunta truffa ai danni dello Stato sulle quote di Co2, in cui Morselli era già indagata.

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