Italia e Estero

Morrissey contro politici e Regina dopo la strage a Manchester

Il cantante Morrissey, figura chiave della scena musicale di Manchester, attacca i leader inglesi dopo l'attentato terroristico
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Morrissey, ex leader degli Smiths e figura chiave della scena musicale di Manchester - una scena che si è fatta conoscere in tutto il mondo con, tra gli altri Joy Division, Oasis, Chemical Brothers - ha attaccato leader inglesi in seguito all’attentato terroristico che ha provocato 22 vittime al concerto di Ariana Grande

In un post su Facebook che sta ricevendo migliaia di commenti, condivisioni e visualizzazioni, il cantante ha accusato i politici di starsene al sicuro, mentre il resto della gente è vulnerabile. «La mia rabbia è enorme», scrive Morrissey, che se la prende con la premier Theresa May, accusandola di vivere in «una bolla antiproiettile». «Dice che questo attacco non ci spezzerà (...) ma evidentemente non deve identificare nessuno negli obitori di Manchester - scrive -. I giovani di Manchester sono già spezzati, grazie lo stesso».

La rabbia di Morrissey dopo la strage provocata da Salman Abedi è indirizzata anche verso Sadiq Kahn, il sindaco di Londra, colpevole di non avere condannato lo Stato Islamico, che ha rivendicato l’attacco. La Regina Elisabetta, poi, «ha ricevuto complimenti assurdi per le sue "parole forti" contro l’attacco, eppure non cancella un party a Buckingham Palace». Il sindaco di Manchester, Andy Burnham, «dice che l’attacco è opera di un "estremista". Un estremo cosa? Un estremo coniglio?».

Il j’accuse del cantante si conclude sostenendo che nel Regno Unito ognuno sembra incapace «di dire apertamente ciò che tutti noi diciamo in privato». «I politici ci dicono che non hanno paura, ma non sono mai le vittime. È molto semplice non avere paura quando si è protetti dalla linea del fuoco. La gente non ha protezioni simili». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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