Molestie: le donne denunciano e travolgono anche i partiti
L’onda lunga dello scandalo Weinstein, il produttore di Hollywood finito in disgrazia per molestie e strupri e ora rischia l’arresto, sta contagiando anche l’Europa investendo le istituzioni e i partiti. È un vero e proprio terremoto quello delle molestie sessuali. La politica. Dapprima ha interessato il Regno Unito con il traballante governo May alle prese con le complicazioni della Brexit che perde pezzi (si è dimesso il ministro della Difesa Fallon, c’è il vice della May Green che rischia, ieri è stato sospeso un deputato Tory), mentre notizia di ieri lo scandalo ha colpito il Front National, il partito nazionalista presieduto da una donna, Marine Le Pen.
E pure in Austria non se la passano troppo bene. Si è infatti dimesso, rinunciando dal suo seggio in parlamento, Peter Pilz, leader di una lista (dopo la scissione dai Verdi) che ha conquistato 4 seggi nelle ultime politiche. La decisione dopo le accuse arrivate da una giovane donna che aveva denunciato, al settimanale Falter, di essere stata molestata nel 2013 durante una conferenza di partito.
In Francia il quotidiano Le Monde scrive che «diverse donne accusano di essere vittima di aggressioni, molestie o minacce da parte di membri del Front National». L'inchiesta di Le Monde parte da un episodio del luglio 2016, quando una ex collaboratrice del partito denuncia mesi di minacce e ricatti da parte di un consigliere regionale, Axel Loustau. Interviene la polizia ma il presidente del gruppo Fn in Parlamento, Wallerand de Saint-Just, non dà peso alla vicenda. Loustau è uomo di fiducia di Marine Le Pen, Nel partito, sostiene Le Monde, «il culto della virilità e l'indulgenza nei confronti di comportamenti gallici, secondo un'espressione utilizzata nei corridoi, può insabbiare comportamenti problematici». Tace la Le Pen che si è lamentata nei giorni scorsi dell’inedia del Governo di fronte alle violenze compiute da profughi.
Il cinema. Intanto a Hollywood lo scandalo cambia genere non modalità, investendo uno degli attori di punta, Kevin Spacey, protagonista di House of Cards, la fiction tv che vede l’attore nei panni del presidente degli Usa. Netflix pensa di far uscire il personaggio attraverso un omicidio. E l’Italia? Dopo le denunce di Asia Argento contro Weinstein, c’è la sfogo della starlette Trevisan contro il regista premio Oscar Tornatore. Ma aperto il vaso di pandora, potrebbe essere solo il primo caso di un lunga serie.
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