Italia e Estero

Modena Park blindato per il concerto di Vasco Rossi

Accessi limitati, 5.500 addetti, telecamere e barriere: l’1 luglio misure imponenti attorno e dentro l’area del concerto di Vasco Rossi
Nella foto postata da Vasco sul proprio profilo Facebook, l'allestimento del palco a Modena
Nella foto postata da Vasco sul proprio profilo Facebook, l'allestimento del palco a Modena
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«Nessun pericolo... per te!», certo, anche se non era la sicurezza il tema di quel pezzo di Vasco. Nel 1996 si concentrava ancora sui capisaldi della vita da maledetto, sesso, droga e soldi freschi (se poi c’era il rock & roll tanto meglio). Però, ragazzi, i tempi sono cambiati, oh come sono cambiati, e adesso non puoi organizzare un concerto senza mettere la sicurezza sullo stesso piano della musica. Soprattutto se hai chiesto a 220mila persone (record mondiale di biglietti per un singolo artista), di venire a sentirti per celebrare i quarant’anni di carriera (l’aggettivo aggiungetelo voi).

«Nessun pericolo per te», quindi, nel senso che al Modena Park dell’1 luglio non ci saranno solo tre ore e passa di canzoni, ma anche misure di sicurezza definite «imponenti». La strage di Manchester è soltanto l’ultimo degli episodi drammatici che ha portato il Ministero dell’interno a valutare misure più stringenti in materia di sicurezza nei grandi eventi pubblici, puntando ad esempio a filtrare l’afflusso delle persone giorni prima rispetto all’appuntamento e ad ampliare il raggio delle aree poste sotto controllo. Tutte cose che a Torino evidentemente non ci sono state, ma questo è un altro discorso. Per il Modena Park di Vasco Rossi il lavoro è in corso da mesi e ci sono indicazioni chiare su come verranno limitati i pericoli per chi parteciperà al concertone.

Il grande prato di 400mila metri quadrati che ospiterà pubblico e palco sarà circondato da due cerchi. Nella zona rossa, più a ridosso del concerto, potrà entrare soltanto chi è in possesso del biglietto, mentre in quella blu, più ampia, sono previsti blocchi parziali del traffico e modifiche alla viabilità già dal 28 giugno. L’area del concerto vero e proprio avrà quattro ingressi: una volta dentro, tra l’altro, non si potrà uscire fino alla fine dello spettacolo

Sabato 1 luglio, annunciano inoltre gli organizzatori, nel raggio di un chilometro dal parco che ospita il live ci si sposterà soltanto a piedi. I parcheggi sono collocati ben distanti dalla zona critica. Ci saranno le barriere jersey in cemento a ridosso dei punti di accesso, mentre saranno attive ventiquattro ore su ventiquattro «55 telecamere con riconoscimento facciale a un chilometro di distanza».

Il piano di controlli prevede inoltre metal detector agli ingressi e 5.500 addetti alla sicurezza in turno da fine maggio all’1 luglio. Di questi, 1.200 saranno al lavoro «nei punti nevralgici» il giorno del concerto. A questi si aggiungeranno naturalmente le forze dell’ordine: dettagli ufficiali sullo spiegamento previsto, però, ancora non ce ne sono. La Gazzetta di Modena parla di oltre mille agenti e militari in campo.

C’è infine un piano d’evacuazione tarato su 300mila presenze, in modo da assicurare il deflusso in qualsiasi situazione. Una volta concluso il concerto ci saranno 700 volontari della Protezione civile per seguire l’allontanamento dei fan. Si prospetta un grande lavoro, affinché sia solo una splendida giornata di musica, perché tra controlli e paure quasi ci si scorda che si andrà a Modena per quello. A proposito: è iniziato l’allestimento del palco gigante, largo 150 metri, e sono partite le prove della band, in Puglia, per le 40 canzoni previste. Ci sono anche quelle, per fortuna. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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