Italia e Estero

Mette l’acido solforico nell’acqua del collega di lavoro

Una dipendente Eni ha perseguitato prima una 35enne e preso poi di mira un 41enne
La donna ha cercato di avvelenare il vicino di scrivania
La donna ha cercato di avvelenare il vicino di scrivania
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I colleghi che lavoravano con lei in un ufficio dell’Eni di San Donato Milanese ora sospettano di aver avuto a che fare con una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hyde. B.E., 52 anni, la loro vicina di scrivania con la quale sembra avessero rapporti civili, si è rivelata essere la stessa che ha iniettato dell’acido solforico nella bottiglietta d’acqua che un altro dipendente aveva appena aperto.

Non solo: stando alle indagini dei carabinieri, è la stessa che, nei mesi scorsi ha subissato di molestie telefoniche e imbrattato l’auto e la porta di casa di un’altra sua collega di 35 anni la quale ha raccontato ai militari di essersi sentita pedinata. Gli investigatori stanno inoltre cercando di capire se è sempre dell’arrestata una lettera di minacce all’impiegata e ai suoi figli arrivata qualche giorno fa.

Ieri, un dipendente di 41 anni ha bevuto da una bottiglietta d’acqua lasciata sulla scrivania e ha avvertito un fortissimo bruciore in bocca. L’hanno portato in ospedale, dove gli è stata diagnosticata un’ustione alle papille gustative. Le indagini hanno permesso di trovare nella cassettiera della donna una bottiglietta contenente acido solforico e una siringa con la confezione aperta. In suo possesso anche bombolette spray, presumibilmente usate per imbrattare la macchina e la porta di casa dell’altra collega.

È stata arrestata per atti persecutori ai danni della collega donna ma all’accusa si è aggiunta quella di tentato omicidio per aver cercato di avvelenare l’altro collega.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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