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Messico, a Culiacán è guerra tra i clan del Cartello di Sinaloa

epa10990363 Soldiers guard the headquarters of the Specialized Prosecutor's Office for Organized Crime (Femdo) following the transfer of Nestor Isidro Garcia 'El Nini', alleged head of security of Los Chapitos criminal group, in Mexico City, Mexico, 22 November 2023. The Secretariat of Security and Citizen Protection (SSPC) of Mexico reported that the head of security of the Los Chapitos group, made up of the four sons of drug trafficker Joaquin 'El Chapo' Guzman, was arrested by agents of the Secretariat of National Defense (Sedena) in Sinaloa state capital Culiacan. EPA/Isaac Esquivel
epa10990363 Soldiers guard the headquarters of the Specialized Prosecutor's Office for Organized Crime (Femdo) following the transfer of Nestor Isidro Garcia 'El Nini', alleged head of security of Los Chapitos criminal group, in Mexico City, Mexico, 22 November 2023. The Secretariat of Security and Citizen Protection (SSPC) of Mexico reported that the head of security of the Los Chapitos group, made up of the four sons of drug trafficker Joaquin 'El Chapo' Guzman, was arrested by agents of the Secretariat of National Defense (Sedena) in Sinaloa state capital Culiacan. EPA/Isaac Esquivel
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CULIACÁN, 25 NOV - Continua la violenza a Culiacán, la capitale dello stato messicano di Sinaloa. Nelle ultime 24 ore almeno sette persone sono state uccise in diversi scontri armati in città, altre due sono disperse, una casa è stata data alle fiamme e circa 80 telecamere di sicurezza sono state distrutte. Di fronte alla violenza, le università di Culiacán hanno sospeso oggi le lezioni in presenza, mentre le autorità statali hanno comunicato che le scuole rimangono aperte per chiunque desideri frequentarle. Il governatore di Sinaloa, Rubén Rocha Moya, ha minimizzato la situazione, una strategia che, secondo il quotidiano spagnolo El País, segue dall'inizio degli scontri, lo scorso 9 settembre, parlando di "episodi di violenza isolati". All'origine della violenza senza fine a Culiacán ci sono due fazioni che da quasi tre mesi si stanno combattendo per il controllo del cartello di Sinaloa: da un lato i Chapitos, i figli di Joaquín 'El Chapo' Guzmán Loera, dall'altro i fedeli di El Mayo Zambada. I due boss che hanno fondato il cartello di Sinaloa sono entrambi in carcere negli Stati Uniti, condannato all'ergastolo El Chapo, in attesa del processo El Mayo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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