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Mega multa a Sotheby's dalla procura di Ny per frode fiscale

epa11695925 An undated handout photo made available by Sotheby's on 01 November 2024 shows the Ai-Da Robot's artwork 'AI God Polyptych'. Ai-Da Robot is the first humanoid robot artist to have an artwork auctioned by a major auction house, participating in Sotheby's Digital Art Sale from 31 October to 07 November. EPA/SOTHEBY'S HANDOUT MANDATORY CREDITHANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
epa11695925 An undated handout photo made available by Sotheby's on 01 November 2024 shows the Ai-Da Robot's artwork 'AI God Polyptych'. Ai-Da Robot is the first humanoid robot artist to have an artwork auctioned by a major auction house, participating in Sotheby's Digital Art Sale from 31 October to 07 November. EPA/SOTHEBY'S HANDOUT MANDATORY CREDITHANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
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WASHINGTON, 14 NOV - Sotheby's ha raggiunto un accordo con la procura di New York accettando di pagare più di sei milioni di dollari per chiudere i procedimenti a suo carico per aver aiutato i clienti a non pagare le tasse. Lo riportano i media americani. Secondo l'ufficio della procuratrice Letitia James la casa d'aste aveva "incoraggiato i clienti a sostenere fraudolentemente che le opere d'arte che avevano acquistato erano destinate alla rivendita". Uno schema che ha permesso "di evitare di pagare le tasse sulla vendita di decine di milioni di dollari di opere d'arte acquistate tra il 2010 e il 2020". Stando ai documenti della procura, che ha avviato le azioni legali nel novembre 2020, "un importante cliente identificato come 'il collezionista' ha acquistato opere d'arte da Sotheby's per un valore di 27 milioni di dollari tra il 2010 e il 2015 utilizzando certificati di rivendita per ottenere l'esenzione fiscale". La casa d'aste "sapeva" che le opere erano destinate alla sua collezione privata e "i dipendenti di Sotheby's hanno persino contribuito a installarle" a casa di questa persona. Non solo la casa d'aste, di proprietà dal 2019 del miliardario franco-israeliano e marocchino Patrick Drahi, ha rilasciato falsi certificati di rivendita "almeno ad altri sette clienti" tra il 2012 e il 2020, dopo aver "suggerito loro di utilizzarli". Oltre alla sanzione pecuniaria, la casa d'aste dovrà attuare "riforme significative" per garantire ltrasparenza "sulle intenzioni finali" dei suoi acquirenti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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