Italia e Estero

Media, forse niente dazi Usa su auto, farmaci e chip

epa11880909 An aerial photograph taken by drone of cars and lined up for export at Seaforth Dock container terminal in Liverpool, Britain, 07 February 2025. US President Donald Trump has imposed 10 percent tariffs on China, with planned tariffs on Mexico and Canada being delayed after last minute talks. The US President has said that tariffs may also be imposed on the EU and the UK, which exports goods and services including energy, cars, machinery and pharmaceuticals to the US. EPA/ADAM VAUGHAN
epa11880909 An aerial photograph taken by drone of cars and lined up for export at Seaforth Dock container terminal in Liverpool, Britain, 07 February 2025. US President Donald Trump has imposed 10 percent tariffs on China, with planned tariffs on Mexico and Canada being delayed after last minute talks. The US President has said that tariffs may also be imposed on the EU and the UK, which exports goods and services including energy, cars, machinery and pharmaceuticals to the US. EPA/ADAM VAUGHAN
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WASHINGTON, 24 MAR - La Casa Bianca sta restringendo il suo approccio alle tariffe che entreranno in vigore il 2 aprile, probabilmente omettendo almeno in quella data una serie di dazi specifici per settori come automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori. Lo scrivono il Wall Street Journal e Bloomberg, confermando che il 2 aprile scatteranno comunque i dazi reciproci. L'amministrazione si sta ora concentrando sull'applicazione di tariffe a circa il 15% delle nazioni con squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti, quello che viene chiamato un "dirty 15", come ha detto il segretario al tesoro Scott Bessent la scorsa settimana. C'è anche la Russia tra i Paesi che potrebbero essere più colpiti dai dazi Usa il 2 aprile, secondo il Wall Street Journal. L'amministrazione americana non ha nominato le nazioni a rischio di tariffe più alte, quelle con squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti, ma si prevede che ad essere prese di mira saranno quelle indicate dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti in una nota del Federal Register il mese scorso, tra cui Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, India, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Vietnam.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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