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Maxi truffa con bonus facciate, in 53 davanti al gup di Sassari

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SASSARI, 10 OTT - Al via oggi al Tribunale di Sassari l'udienza preliminare per 53 imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata a commettere truffe a danno dello Stato nell'ambito delle misure di sostegno al settore edilizio, il cosiddetto bonus facciate, per oltre 5 milioni di euro per lavori mai eseguiti o realizzati gonfiando le fatture. Per tutti loro la pm Lara Senatore chiede il rinvio a giudizio. Sei di loro, imprenditori edili, professionisti e un amministratore di condomini, sono accusati di associazione a delinquere e indebita percezione di erogazioni pubbliche, in concorso con gli altri 47 imputati, privati proprietari di immobili e altri amministratori condominiali. Stamattina davanti al gup, Gian Paolo Piana, gli avvocati della difesa hanno chiesto che gli imputati siano sottoposti a esame o possano rilasciare dichiarazioni spontanee, riservandosi di decidere in seguito se richiedere eventuali riti alternativi. Per tre imputati è stato chiesto il giudizio abbreviato condizionato a produzioni documentali. Le due persone che avevano sporto denuncia dando il via all'inchiesta, padre e figlio, hanno chiesto di costituirsi parte civile. Richiesta contestata dalle difese perché sostengono che i due non sarebbero stati danneggiati in alcun modo dalle presunte truffe. L'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza riguarda interventi di ristrutturazione delle facciate in 52 edifici a Sassari e in altri centri della provincia, per le quali gli imputati avrebbero usufruito illecitamente del bonus 90%, con relativo "sconto in fattura" sulle spese mai sostenute o sostenute gonfiando le fatture, incassando poi i crediti fiscali. La prossima udienza è stata fissata per il 24 gennaio, quando si sottoporranno a esame i primi quattro imputati.

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