Mascherine e distanze di sicurezza: la Fase 2 sui mezzi pubblici
Mascherine obbligatorie su tutti i mezzi pubblici. Potranno essere di stoffa e non saranno una misura sostitutiva al distanziamento sociale, che è destinato a diventare la parola d'ordine soprattutto per chi dovrà spostarsi con bus, metro, treni, aerei o traghetti. Lo prevedono le linee guida sui trasporti messe a punto dalla ministra Paola De Micheli, allegate al Dpcm 26 aprile sulla Fase 2 dell'emergenza coronavirus. Per garantire la distanza di almeno un metro, i mezzi pubblici avranno un numero massimo di posti, con appositi segnali sui sedili, ed è prevista una maggior frequenza nelle ore di punta per evitare gli assembramenti.
Un banco di prova molto importante, quello che attende i trasporti, come sottolinea anche il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, sollecitando a mettere in campo «tutte le misure» per questo che è uno dei settori «più delicati». La logica seguita dalla titolare dei Trasporti è quella di trovare un equilibrio tra la sicurezza e la possibilità di muoversi, evitando che le nuove misure si traducano in un maggior ricorso all'automobile. Anche per questo motivo sono in arrivo incentivi per la mobilità alternativa e sostenibile, come biciclette e monopattini: l'ammontare delle risorse è al momento oggetto di discussione con il Ministero dell'economia, ma il meccanismo dovrebbe essere quello di anticipare parte dei soldi già stanziati per i prossimi anni.
Tra le ultime novità contenute nelle linee guida spicca dunque l'obbligo per i passeggeri di qualunque mezzo della mascherina, che dovrà coprire naso e bocca e potrà essere anche di stoffa. I mezzi avranno un numero massimo di passeggeri, in modo da garantire la distanza di un metro, con adesivi sui sedili dove non è possibile sedersi. Per garantire il distanziamento, inoltre - che verrà ricordato ai passeggeri anche con messaggi sonori -, sono previsti flussi differenziati (con l'apertura differenziata delle porte) per la salita e la discesa dai mezzi, ma anche per l'accesso e l'uscita dalle stazioni e dagli aeroporti.
Il mantenimento delle distanze va garantito (con segnaletica e percorsi guidati) anche negli spostamenti all'interno delle stazioni e nelle aree di attesa e sosta dei passeggeri. Le stazioni ferroviarie verranno dotate di dispenser e sono previste limitazioni per l'uso delle sale d'attesa. Tutto questo sarà demandato alle società di trasporto, che dovranno attuare interventi gestionali e misure organizzative per garantire il contingentamento degli ingressi alle stazioni, degli accessi ai mezzi e il mantenimento della distanza nelle stazioni e alle fermate di bus, tram e metropolitane. Sospesa anche la bigliettazione a bordo, laddove ancora viene fatta.
Anche per quanto riguarda l’aumento della frequenza delle corse, il compito di trovare le soluzioni è affidato alle società di gestione dei trasporti, alle prese già da anni con il taglio delle risorse per il trasporto pubblico locale e, in questa fase di emergenza, costrette anche a fare i conti con un crollo dei passeggeri e degli introiti. Non a caso l'associazione che all'interno di Federazione Anie, rappresenta le imprese che operano nel settore delle tecnologie per il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico locale, lancia un appello per accelerare gli investimenti in infrastrutture, «necessari a rispondere alle esigenze di nuovi modelli di trasporto pubblico locale a fronte dell'emergenza sanitaria» e spera che «contrariamente a quanto avvenuto nel recente passato, la necessità di reperire fondi da destinare alle emergenze del momento, siano esse di carattere sociale o di altra natura, non si traduca in un ulteriore rallentamento degli investimenti in infrastrutture ferroviaria e metropolitane». «Non potranno più esserci solo ore di punta ci dovrà essere una linearizzazione dell'offerta dei trasporti, in ragione del fatto che si dovranno scaglionare le uscite e che potrebbe essere necessario garantire distanziamento fisico tra le persone a parità di mezzi di trasporto» dichiara Giuseppe Gaudiello, Presidente di Anie Assifer.
Tornando alle linee guida, l’obbligo di mascherine è previsto anche per il trasporto non di linea, per il quale si suggerisce di dotare le vetture di «divisori», mentre per le vetture omologate per 6 o più passeggeri l'obbligo è di far salire non più di due passeggeri per ogni fila di sedili. Confermata la misurazione della temperatura in tutti gli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie (non in metro): in particolare ci saranno termoscanner nei grandi hub e misurazione della temperatura ai terminal di imbarco di partenza e arrivo degli altri aeroporti e ai gate delle stazioni dei treni. Aumenteranno anche le macchinette per i biglietti self service, che verranno sanificate più volte al giorno, mentre degli adesivi a terra aiuteranno gli utenti a mantenere la giusta distanza.
Queste le raccomandazioni rivolte agli utenti nel documento ministeriale:
- Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse,
raffreddore);
- Acquistare, ove possibile, i biglietti in formato elettronico, on line o tramite app;
- Seguire la segnaletica e i percorsi indicati all’interno delle stazioni o alle fermate mantenendo sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone;
- Utilizzare le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita e la discesa, rispettando sempre
la distanza interpersonale di sicurezza di un metro;
- Sedersi solo nei posti consentiti mantenendo il distanziamento dagli altri occupanti;
- Evitare di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente;
- Nel corso del viaggio, igienizzare frequentemente le mani ed evitare di toccarsi il viso;
- Indossare necessariamente una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca.
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