Italia e Estero

Marea fucsia a Roma per l'8 marzo, 'contro guerra e patriarcato'

epa11948978 People take part in a demonstration by the trans-feminist movement Non Una Di Meno (Not One Less) to mark International Women's Day, in Rome, Italy, 08 March 2025. The International Women's Day is observed annually on 08 March. EPA/ANGELO CARCONI
epa11948978 People take part in a demonstration by the trans-feminist movement Non Una Di Meno (Not One Less) to mark International Women's Day, in Rome, Italy, 08 March 2025. The International Women's Day is observed annually on 08 March. EPA/ANGELO CARCONI
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ROMA, 08 MAR - "Lotto, boicotto, sciopero". Non una di Meno torna in piazza con questo slogan per lo sciopero transfemminista chiamato per la giornata dell'8 marzo. Tra fumogeni viola e fucsia, bandiere della pace e per la Palestina, il corteo a Roma è partito da piazza Vittori per arrivare al Circo Massimo, passando per il Colosseo. "Siamo marea in tutto il mondo. In Argentina contro Milei. Negli Stati Uniti contro Trump e Musk. Siamo ovunque. Siamo contro Meloni Macron, contro chi vuole spendere soldi in armi e riarmare l'Europa", affermano le organizzatrici dal megafono. Saranno coinvolti oltre 60 città in tutta Italia che, durante le diverse iniziative per Giornata internazionale della donna, si tingeranno di fucsia. Una manifestazione che vuole essere un grido collettivo contro "la violenza patriarcale, la guerra e la povertà". "Vogliamo riversare nelle piazze delle città la nostra rabbia, con tutto l'amore e la cura per il nostro debordante corpo collettivo", spiega Non Una di Meno. "Siamo belle, siamo potenti, e siamo più di 20 mila". È l'annuncio fatto dal megafono dalle attiviste di Non una Di Meno, organizzatrici del corteo transfemminista che sta sfilando a Roma, arrivando al Colosseo. "Una giornata di sciopero transfemminista molto importante, uno sciopero contro tutti i lavori precari, sottopagati e al nero", spiega Serena Fredda di Non una di meno, quanto alle misure annunciate ieri dal governo riguardante l'introduzione del reato di femminicidio e l'aumento delle pene, l'attivista ha precisato: "È una mossa propagandistica. Una mossa calata dall'alto senza un confronto con i centri antiviolenza, con chi lavora tutti i giorni contro la violenza sulle donne. Il femminicidio è solo la punta dell'iceberg, bisogna impegnarsi per eliminare la discriminazione che riguarda le donne dalla scuola al lavoro. Su questo il governo che sta facendo? Passi indietro".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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