Mare Jonio, Albini: «La situazione è sempre più difficile»
«Ci laviamo con le bottigliette d’acqua, visto che non c’è altra possibilità. A bordo ci sono persone che hanno subito violenze, torture, privazione del sonno; c’era una donna incinta dopo uno stupro, poi fatta sbarcare. Sono persone che hanno sopportato sofferenze terribili durante il viaggio e poi nei lager libici. Hanno anche visto annegare nove compagni di viaggio, caduti dal gommone poco dopo la partenza. Vanno fatti tutti sbarcare al più presto».
Donatella Albini, ginecologa e consigliera comunale a Brescia, sulla nave Mare Jonio come medico di bordo, non ha dubbi sul fatto che anche i 34 migranti rimasti dopo il primo sbarco di donne, bambini, minori non accompagnati e malati, debbano essere fatti scendere a Lampedusa senza attese.
Ma il via libera non c'è: è sempre in vigore il divieto di sbarco firmato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e dai suoi colleghi Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli...
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