Manovra: sì alla fiducia in Senato nella notte, ma in aula è caos
Alle 2.30 della notte scorsa il Senato ha votato la fiducia sulla Manovra del Governo Conte: 167 i voti a favore, 78 i contrari, 3 gli astenuti, tra i quali il senatore a vita Mario Monti e il grillino De Falco.
Con il voto è esplosa la bagarre in aula: il Pd che ha abbandonato l'aula in massa per protesta, vuole ora fare ricorso alla Corte costituzionale. Urla, cartelli sventolati nell'emiciclo, interruzioni, grida e persino spintoni hanno scandito la lunga notte di Palazzo Madama.
Di segno opposto ovviamente i commenti della maggioranza. Per grillini e leghisti parla l'abbraccio con cui il ministro dei rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, saluta tutti i senatori grillini appena giunge l'esito della votazione.
Tranchant l'ex premier Monti, per il quale, invece, Palazzo Madama si è tramutato in un «bivacco di senatori esautorati, si evita l'esercizio provvisorio solo con l'esercizio ricattatorio».
«Un primo passaggio è stato completato, adesso passiamo alla Camera». È quanto si è limitato a dire il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lasciando Palazzo Madama subito dopo il voto. La manovra tornerà infatti ora alla Camera in terza lettura il 28 dicembre.
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