Manovra: Confsal, dialogo costruttivo ma servono risposte
ROMA, 11 NOV - "Il testo della legge di bilancio per il 2025 trasmesso al Parlamento presenta alcuni punti interessanti, quali la riduzione delle aliquote Irpef con vantaggi per i redditi più bassi e la riduzione strutturale del cuneo fiscale. Per il Fisco diamo atto che è stato reso strutturale il taglio del cuneo per la parte che riguarda l'abbassamento delle aliquote. Queste previsioni vanno sicuramente a vantaggio di tutti i lavoratori ma per numerose categorie non sono state stanziate risorse aggiuntive, rispetto a quelle già previste dalla precedente legge di bilancio, per la stagione contrattuale 22-24 e gli incrementi sono spostati al triennio 25-27 e 28-30". Così oggi a Palazzo Chigi la Confsal, rappresentata dal Elvira Serafini, vice segretario Generale Confsal, che ha incontrato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il vice segretario generale della Confsal ha innanzitutto messo in rilevo che la trasformazione del bonus contributivo in bonus fiscale comporta una forte riduzione delle risorse ed un minore riconoscimento ai lavoratori. "Ribadiamo quindi la proposta di sostituire il bonus con una detrazione decrescente che assicuri la detassazione totale dei redditi fino a ventimila euro annui che corrispondono ai salari poveri fino a nove euro all'ora", ha detto. Per il pubblico impiego non appare condivisibile la riduzione del 25% del turn over. "Per la previdenza chiediamo un più consistente incremento delle pensioni minime e nuove disposizioni per agevolare l'adesione alla previdenza complementare. Ai più giovani va garantita una pensione minima. Sul fronte del lavoro occorre che siano rese strutturali le agevolazioni fiscali sul salario accessorio e che i Centri per l'Impiego siano realmente potenziati", ha proseguito Serafini; sul fisco, "molto è stato fatto ma occorre rendere più agevole l'accesso alle detrazioni da parte di tutti i lavoratori e di tutte le famiglie. Per la sanità è necessario un piano straordinario di assunzioni e la detassazione del salario accessorio per incrementare l'interesse dei medici a lavorare nelle strutture pubbliche e diminuire le liste di attesa. Sulla sicurezza - ha concluso la dirigente sindacale - non riusciamo a scorgere nuovi stanziamenti e questo non va nella direzione giusta".
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