Italia e Estero

Mamma Giogiò, gentilezza e bellezza per cambiare le cose

Daniela Di Maggio, madre di Giambattista Cutolo (con soprannome Giogio') e Alessandro Battilocchio a San Macuto durante audizione in commissione bicamerale d'inchiesta sul degrado delle cittàe delle periferie, Roma, 19 Febbraio 2025.ANSA/GIUSEPPE LAMI
Daniela Di Maggio, madre di Giambattista Cutolo (con soprannome Giogio') e Alessandro Battilocchio a San Macuto durante audizione in commissione bicamerale d'inchiesta sul degrado delle cittàe delle periferie, Roma, 19 Febbraio 2025.ANSA/GIUSEPPE LAMI
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NAPOLI, 19 FEB - "Quando mi è successa l'immane tragedia io dissi su quel luogo ai giornalisti 'se io non trasformo le tre pallottole di piombo in tre pallottole d'oro, non mi alzerò mai più'. Ma se non mi alzerò più io, non si alzeranno più gli amici di Giogiò né la sorella, non si alzerà una comunità intera". Lo ha detto in audizione alla Camera, in Commissione parlamentare d'inchiesta sullo stato di sicurezza e degrado delle città e delle loro periferie, Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, il musicista ucciso nella notte del 31 agosto 2023 a Napoli. La signora Di Maggio ha creato l'associazione 'Giogiò vive' per promuovere, nelle scuole, campagne per la legalità. A presiedere l'incontro Alessandro Battilocchio (FI), presidente della Commissione Periferie. La audizione si è aperta con la proiezione di un breve video realizzato da due ragazzi, di cui uno del quartiere napoletano di Scampia, che la Di Maggio ha chiamato 'Tre pallottole di bellezza'. "Al funerale di Giogiò sono arrivate 10mila persone, era un ragazzo comune e ha avuto funerali di Stato" . A seguito della tragedia, il figlio è stato insignito della medaglia d'oro al valore civile. "Questo processo di ribellione gentile sta portando a dei risultati meravigliosi" ha aggiunto la Di Maggio "perché sto girando l'Italia, sto andando nelle scuole, in teatri e oratori, anche nel carcere di Poggioreale a portare l'amore e la bellezza in una epoca in cui c'è sopraffazione, violenza". "Alla gentilezza ho dato del Lei perché per me la gentilezza è proprio una persona e deve essere la gentilezza a fare una rivoluzione vera e oggettiva". E parlando di quella tragica sera, ha detto "Giogiò non ci ha pensato due volte a salvare quel ragazzo in difficoltà perché dentro di lui c'era l'armonia data dalle frequenze della musica che lui ascoltava ed eseguiva ogni giorno. Quindi, quella bellezza che era insita nell'animo di mio figlio è l'unica formula da sdoganare. Ecco perché in luoghi brutti, dimenticati, di sacche di disperazione noi dobbiamo portare la formula Giovanbattista Cutolo". "Noi dobbiamo portare l'esempio di Giovanbattista Cutolo che viveva in un ecosistema perfetto: amore, bellezza, arte, musica, amici lealtà". "Noi dobbiamo dimostrare che con il bello, con l'amore, la tenerezza e la gentilezza possiamo veramente cambiare lo stato delle cose".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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