Italia e Estero

L'uomo infettato due volte dal coronavirus

Il virus SarsCoV2 può tornare a colpire la stessa persona anche a distanza di pochi mesi, come dimostra il caso scoperto a Hong Kong
Persone con la mascherina a Hong Kong - Foto Ansa/Epa/Jerome Favre © www.giornaledibrescia.it
Persone con la mascherina a Hong Kong - Foto Ansa/Epa/Jerome Favre © www.giornaledibrescia.it
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Lo si sospettava da mesi, ma ora ci sono le prove: il virus SarsCoV2 può tornare a colpire la stessa persona anche a distanza di pochi mesi, proprio come fanno i virus del comune raffreddore. A dimostrarlo è quello che viene annunciato come il primo caso documentato al mondo di reinfezione da coronavirus. Certificato dai test genetici condotti all'Università di Hong Kong, ha come sfortunato protagonista un uomo di 33 anni in buona salute, che a distanza di quattro mesi sarebbe stato colpito da due ceppi distinti del virus SarsCov2: i risultati delle analisi, annunciate in un comunicato stampa dell'ateneo, sono in via di pubblicazione sulla rivista Clinical Infectious Diseases. 

Il paziente, secondo quanto riportato dai ricercatori, aveva avuto in primavera una prima infezione abbastanza lieve, con tosse, febbre e mal di gola per tre giorni: la diagnosi era arrivata il 26 marzo con gli esiti del tampone. Dimesso il 14 aprile, dopo due tamponi negativi consecutivi, l'uomo era considerato guarito. A cambiare la situazione ci ha pensato poi il test fatto in aeroporto al ritorno da un viaggio in Spagna nel giorno di Ferragosto: risultato positivo, sebbene il giovane fosse del tutto privo di sintomi

Grazie al sequenziamento genetico di nuova generazione, i ricercatori hanno esaminato il genoma virale prelevato durante la prima infezione e lo hanno paragonato con quello del virus responsabile della seconda infezione. Dal confronto è emerso che i due episodi sono riconducibili a virus geneticamente distinti: sarebbero 24 le lettere del genoma diverse, che si tradurrebbero in nove proteine mutate.

«Questo caso - spiegano i ricercatori nella nota - mostra che la reinfezione può avvenire pochi mesi dopo la guarigione dalla prima infezione. I nostri risultati suggeriscono che SarsCoV2 può persistere nella popolazione come altri coronavirus umani del comune raffreddore, anche se i pazienti hanno acquisito l'immunità attraverso un'infezione di tipo naturale. Poiché l'immunità può durare poco dopo un'infezione naturale - continuano gli esperti - bisognerebbe prendere in considerazione la vaccinazione anche per le persone che hanno già avuto un episodio di infezione. I pazienti che hanno già avuto Covid-19 dovrebbero inoltre adottare le misure di contenimento del contagio come l'uso della mascherina e il distanziamento sociale».

Akiko Iwasaki, professoressa di immunologia all’Università di Yale, ha scritto su Twitter che il caso della doppia infezione «è da manuale di come funziona l’immunizzazione». Per Iwasaki «non c’è motivo di allarme», in quanto il paziente è asintomatico e «mentre l’immunizzazione non ha impedito la seconda infezione, questa ha comunque protetto la persona dalla malattia». Il 33enne «ha sviluppato anticorpi dopo la nuova infezione, questo è incoraggiante». La studiosa conclude evidenziando come l’immunità di gregge non sia raggiungibile attraverso l’infezione per via naturale, in quanto possono esserci casi di seconde infezioni: «L’unico modo sicuro per raggiungere l’immunità di gregge è la vaccinazione». 

 

 

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