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L'uomo che ha trovato il neonato morto, 'Provo tanto dolore'

Il corpo senza vita di un neonato, di circa un mese e di sesso maschile, è stato ritrovato questa mattina nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco, a Bari. Chi lo ha lasciato non avrebbe chiuso la porta della stanza che custodisce la culla e questo non avrebbe fatto scattare l'allarme. "Sono a Roma - spiega all'ANSA don Antonio Ruccia, parroco della chiesa - ma il mio cellulare collegato alla culla non ha squillato". Il mancato allarme fa supporre anche che il piccolino sia stato sistemato all'interno della culla quando era già morto. BARI 02 01 2025 ANSA/DONATO FASANO A trovare il cadavere è stato il titolare di una impresa di pompe funebri che stava mostrando a una persona il vano all'interno del quale si trova la culla. Avvicinandosi, ha notato il corpo e ha allertato i soccorsi.
Il corpo senza vita di un neonato, di circa un mese e di sesso maschile, è stato ritrovato questa mattina nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco, a Bari. Chi lo ha lasciato non avrebbe chiuso la porta della stanza che custodisce la culla e questo non avrebbe fatto scattare l'allarme. "Sono a Roma - spiega all'ANSA don Antonio Ruccia, parroco della chiesa - ma il mio cellulare collegato alla culla non ha squillato". Il mancato allarme fa supporre anche che il piccolino sia stato sistemato all'interno della culla quando era già morto. BARI 02 01 2025 ANSA/DONATO FASANO A trovare il cadavere è stato il titolare di una impresa di pompe funebri che stava mostrando a una persona il vano all'interno del quale si trova la culla. Avvicinandosi, ha notato il corpo e ha allertato i soccorsi.
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BARI, 02 GEN - "L'ho preso in braccio, vederlo in quella tutina a fantasia militare, immobile, mi ha fatto tanto dispiacere. Non ho avuto paura ma ho provato tanto, tanto dispiacere". Roberto Savarese, 56 anni di Bari, racconta così all'ANSA, cosa ha provato quando questa mattina intorno alle 9:30 ha trovato il corpo senza vita di un neonato lasciato nella culla termica vicino alla chiesa dedicata a San Giovanni Battista, nel rione Poggiofranco della città. Il piccolo "non ha più di un mese di vita e quando ho aperto quella porta mi ha colpito che fosse coperto da un cappuccio e che non si muovesse: ho capito subito cos'era successo", spiega l'uomo che da 33 anni è responsabile di una impresa funebre. "La sede dell'agenzia è proprio alle spalle della chiesa e io ricordo tutti i passi compiuti per realizzare la culla e il vano a sua protezione: è stata una cosa bellissima", racconta. Oggi, dopo aver sistemato un feretro all'interno della parrocchia mentre era in corso il funerale, stava riferendo del progetto che salva i neonati ai suoi collaboratori. "Uno di loro ne aveva sentito parlare ma non aveva mai visto la culla - dice - e così gliel'ho mostrata. Ho aperto il cancello prima e la porta dopo. Non riuscivo a credere ai miei occhi: c'era un neonato, un maschietto ed era morto. Era immobile, la carnagione chiara e nulla era accanto a lui: non un ciuccio, un biberon, un cambio, un biglietto. Ho chiamato il 118 e da lì sono scattati soccorsi e indagini". Secondo il 56enne, il bambino "ha trascorso nella culla termica le ultime 24-48 ore ma non comprendo come mai non abbia funzionato il sistema di riscaldamento né perché non sia scattato l'allarme che avrebbe dovuto segnalare la sua presenza". "Spero non lo abbiano lasciato già morto", aggiunge. Le indagini sono in corso e dovranno chiarire cosa è successo. "Non posso dimenticare la gioia provata ormai due anni fa, quando fu lasciata una bimba: era bellissima e sono felice abbia una famiglia. Oggi, invece, questo neonato senza vita fa tanta tristezza", conclude Savarese.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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