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L'ultimo giorno di Amri: tutti i suoi spostamenti

Proseguono senza sosta le indagini su Anis Amri, il tunisino di 24 anni ritenuto l'autore della strage di Berlino
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Proseguono senza sosta le indagini su Anis Amri, il tunisino di 24 anni ritenuto l'autore della strage di Berlino morto in un conflitto a fuoco con la Polizia dopo essere giunto in Italia, a Sesto S.Giovanni, nel Milanese.

Un rientro segnato, secondo gli ultimi particolari emersi, da tentennamenti e ripensamenti sull'itinerario, dato che sia a Torino sia poi a Milano l'uomo si informò su come andare a Roma e Napoli, optando alla fine per il capoluogo lombardo.

Alla biglietteria elettronica della stazione Porta Nuova di Torino, infatti, dove si trovava la sera del 22 dicembre, il terrorista ha preso informazioni anche sulla tratta Torino-Roma, azione ripresa dalle telecamere di sorveglianza dello scalo. Amri poi ha scelto un'altra soluzione sul display e ha acquistato un biglietto per la Stazione Centrale di Milano.

Una volta a Milano inoltre, è andato a piedi fino in piazza Argentina dove ha incontrato un giovane salvadoregno appena uscito da un locale a cui ha chiesto dove avrebbe potuto prendere un treno o un bus per Napoli, il Sud o Roma. Il suo percorso precedente è stato intanto ricostruito: è partito dalla stazione di Bardonecchia (dove è stato immortalato dalle telecamere) alle 20.21 con un treno 'Sfm 3', il 10331, ed è giunto a Torino Porta Nuova alle 21.45 (dove alle 22.14 è stato nuovamente inquadrato).

Poi ha fatto il biglietto alle macchinette automatiche ed ha preso il Treno regionale veloce 2039 delle 22.54 che lo ha portato in stazione Centrale, a Milano, alle 00.46 del 23 dicembre. E anche lì il suo passaggio è stato accertato alle 00.58. Il punto nodale delle indagini pare quindi gravitare nel Milanese, anche se alcuni telefoni cellulari sono stati sequestrati nel corso di due perquisizioni fatte ieri dalla Digos a Campoverde, frazione di Aprilia (Latina), nell'ambito dell'inchiesta sui contatti che Amri ha avuto un anno fa con un connazionale attualmente detenuto.
 

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