L'orrore di Rouen non ferma la Giornata mondiale della gioventù
Arrivi a Cracovia e non hai dubbi: sei alla Giornata mondiale della gioventù. Le vie della cittadina sono letteralmente invase dalle centinaia di miglia di ragazzi arrivati da ogni parte del mondo.
I nostri connazionali sono praticamente ovunque (tutti al grido, non propriamente originale ma certo efficace, di: «Italiano batti le mani»), del resto sono il secondo gruppo più numeroso in assoluto, dopo i polacchi ovviamente, che giocano in casa. Se poi scendendo dal taxi ti capita di sentire: «Da che banda endom?» hai l’impressione di essere a casa.
Purtroppo ieri la giornata è cominciata con la notizia tragica di quanto accaduto a Rouen, in Francia, l’assassinio di padre Jacques Hamel. Il vescovo Luciano Monari l’ha saputa mentre era a Czestochowa, nel viaggio tra la diocesi di Plock (dove si è celebrato il gemellaggio con i bresciani) e Cracovia. Mons. Monari è rimasto molto scosso, si è poi ritirato in preghiera nel santuario di fronte alla Madonna nera.
Ma come ha detto il presidente dei vescovi francesi, mons. Georges Paul Pontier «siamo molto colpiti, ma la risposta è la fraternità».
Sarà certamente così, lo è già tra le vie di Cracovia. L’allegria, la voglia di stare insieme è più forte di ogni paura, la paura non si è neppure insinuata. Oltre 500mila hanno partecipato alla Messa di apertura. Tra le vie di Cracovia si vive in una dimensione di fraternità sincera, in attesa dell'arrivo di Papa Francesco, previsto per oggi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato