Italia e Estero

Lo Shakhtar di De Zerbi in Turchia, amichevoli per la pace

Staff tecnico, dirigenziale e giocatori a Istanbul a spese proprie: è il modo per far uscire i giocatori dai territori martoriati dalla guerra
Roberto De Zerbi e il suo staff  - Foto/Twitter - Shakhtar Donetsk
Roberto De Zerbi e il suo staff - Foto/Twitter - Shakhtar Donetsk
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Roberto De Zerbi e buona parte dello staff italiano dello Shakhtar Donetsk (tra cui anche il bresciano Carlo Nicolini) partiranno domani, giovedì, per Istanbul e in Turchia proveranno a cercare un piccolo pezzetto di quella pace che tutti auspicano.

«Vogliamo riabbracciare i nostri ragazzi ha detto De Zerbi -: avevo promesso loro che avremmo fatto qualcosa per aiutarli se avessimo potuto e per me e importante portarli fuori dall'Ucraina a fare quello che sanno, a fargli vivere  quella che è la loro vita. Lo facciamo solo per loro».

A 44 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina e della sospensione delle attività sportive, alcuni calciatori ucraini dello Shakhtar, compreso qualche giovane della Under 19 e forse qualche altro calciatore ucraino tesserato per altro club, si ritroveranno in Turchia per iniziare la preparazione in vista di un possibile tour europeo di amichevoli benefiche in favore della popolazione ucraina. Giocatori stranieri e staff hanno infatti lasciato da circa un mese l'Ucraina, ma i contatti sono sempre rimasti strettissimi per un gruppo che mai come ora si sente squadra.
Mancheranno i brasiliani - Marlon e Ismaili potrebbero essere le uniche eccezioni - fra chi ha preferito restare in patria e chi, come Tobias al Real e Tetè al Lione - ha scelto di chiudere la stagione altrove.

La trasferta in Turchia viene sostenuta da staff tecnico, dirigenti e giocatori a spese proprie, con materiale tecnico e per gli allenamenti che verrà successivamente cercato in loco. Sono 12-13 i ragazzi ucraini che, grazie a un permesso speciale che viene concesso agli atleti agonisti (vale anche per altre discipline), potranno quindi lasciare le zone di guerra. Ed è anche o soprattutto per questo che è stata organizzata questa particolare trasferta turca, che ha avuto l'ok e in parte il supporto pure dell'Uefa.

Primo test il 13 aprile contro il Besiktas, il 19 invece gara contro il Fenerbahce. Fra gli avversari annunciati dallo Shakhtar anche Siviglia, Hajduk Spalato, Psg e Lazio. 

«E anche Guardiola, allenatore del Manchester City, è interessato, devono solo trovare lo spazio tra le molte partite che devono giocare», ha detto il dirigente bresciano Carlo Nicolini a Radio 1.
A lui è stato anche chiesto quanto durerà il permesso accordato dal governo ucraino ai giocatori per giocare fuori dalla loro terra. «Da poche ore i nostri giocatori ucraini sono riusciti ad uscire dal Paese - ha spiegato Nicolini - Il permesso che gli è stato dato dura dal 5 aprile al 25 maggio. Lo abbiamo ottenuto con grossissimi sforzi e i rischi sono altrettanto importanti nel caso i tempi non fossero rispettati».

Da sottolienare che anche la Dinamo Kiev, allenata da un'altra vecchia conoscenza del calcio bresciano, Mircea Lucescu, ha deciso di mettere in atto un'iniziativa identica che troverà luce in Romania (patria di Lucescu) e nello specifico a Bucarest.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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