Lo sfogo di Razzi: «Non mi ricandidano, ma la gente mi acclama»

Della non ricandidatura «nessuno mi ha detto nulla. Ci vorrebbe un po' di educazione. Ho lavorato per il bene del partito, per il bene degli italiani. E non ho fatto uno sbaglio. Ho rappresentato come nessun altro il partito all'estero. Silvio Berlusconi alla grande l'ho rappresentato».
È lo sfogo del senatore di Forza Italia Antonio Razzi, che in un'intervista a Repubblica definisce l'amicizia con il leader nordcoreano Kim Jong-un come la cosa di cui va più fiero dei suoi dieci anni in Parlamento: «Gli atleti delle due Coree sfileranno insieme alle Olimpiadi, a quel dialogo modestamente ho contributo pure io». «Mi sento ancora in forma, avrei potuto dare ancora tanto. Silvio mi diceva sempre 'questa è la tua famiglià. Però, dico io, in famiglia non ci si comporta così», afferma Razzi.
«Non so nemmeno se è stata una decisione di Berlusconi, o di una delle sue pedine. Ma lui sa che la gente mi acclama, 'Antonio di qua, Antonio di là', da Nord a Sud è tutta una ola».
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