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Lite in famiglia, dà fuoco alla casa dei cognati e muore

Ustionata Rosina Natale, residente a Rovato. Morto il cognato Gaetano Pedalino. All'origine ci sarebbe un debito
La villetta teatro della tragedia
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Li ha minacciati e poi ha agito: si è presentato con una tanica di benzina e ha appiccato il fuoco.
Una lite degenerata in tragedia, perché lui, Gaetano Pedalino, 69 anni, è morto dopo aver dato il via alle fiamme. Era arrabbiato, diceva, perché i cognati erano in debito con lui.
Rosario Lombardo e Rosina Natale, che dal 2013 risulta residente a Rovato, si erano da qualche mese trasferiti in via definita in quella villetta in località Peglia, a Ventimiglia. Per un lungo periodo, hanno raccontato i vicini di casa, la coppia aveva fatto la spola tra il Bresciano e la Liguria, fino al trasferimento che pareva definitivo.


Quella villetta - secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Ventimiglia - l’aveva costruita proprio il cognato, marito della sorella di Rosina, che però - sosteneva - non aveva mai ricevuto il pagamento completo. Un credito che andava da tempo reclamando, fino alle ultime minacce di ieri mattina. Ha preso il telefono, ha chiamato i cognati, e li ha minacciati di appiccare il fuoco a quella casa, approfittando del fatto che i due fossero in quel momento lontani.
Marito e moglie si precipitano così alla villetta e trovano Pedalino con la tanica in mano, la benzina è gia sparsa per casa e anche sui pantaloni dell’uomo. Dà fuoco con l’accendino e le fiamme lo avvolgono. La cognata cerca di aiutarlo e resta ustionata, lui prova a guadagnare il bagno ma i carabinieri lo troveranno nudo e senza vita, probabilmente più a causa delle esalazioni che delle fiamme.
Sul posto arrivano i Vigili del Fuoco e i soccorritori che portano Rosina Natale al centro grandi ustionati di Villa Scassi, dove è ricoverata in prognosi riservata. Saranno invece i carabinieri a chiarire le circostanze del movente, un pagamento mancante - a detta di Pedalino - per una casa che i coniugi Lombardo avevano deciso di vendere.

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