Italia e Estero

L'Italicum è legge: i no si fermano a 61; opposizioni assenti

La modifica del sistema elettorale passa con 334 sì. Renzi: «Impegno mantenuto»
L'ITALICUM E' LEGGE
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«Impegno mantenuto». Esulta Matteo Renzi un minuto dopo il via libera definitivo dell’Italicum. La riforma elettorale è legge: con 334 sì e 61 voti contrari, a scrutinio segreto richiesto da Forza Italia e Lega, che escono dall’Aula. Il Pd si spacca, una cinquantina di «dissidenti» interni votano contro, mugugni anche in Scelta civica e Area popolare.

Cosa prevede l’Italicum? La soglia di sbarramento in «ingresso» per avere seggi nella futura nuova Camera dei deputati è pari al 3%. Viene i ntrodotto il premio di maggioranza del 40% alla lista e non più alla coalizione. Se nessun partito o lista arriva al 40%, si va al ballottaggio, ma sono vietati gli apparentamenti fra liste.

I capilista (in tutto cento) sono scelti dai partiti ed è possibile presentare non più di 6-7 candidati per collegio. Si introducono le preferenze, con l’alternanza di genere, fino a un massimo di 2, per gli altri candidati. Fino a un massimo di dieci è consentita la candidatura multipla ai capilista.

L’Italicum 2.0 divide il territorio in 20 circoscrizioni suddivise in 100 collegi. Sarà operativo dal 1° luglio 2016. Lo prevede la clausola di salvaguardia introdotta nel testo.

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